PER EVITARE IL SEQUESTRO DELL’AUTO ORA VA DI MODA LA DOPPIA INTESTAZIONE DELLA VETTURA
SI DIFFONDE UN FENOMENO NUOVO, L’ACQUISTO DELL’AUTO CHE VIENE COINTESTATA… IL NUOVO DECRETO SICUREZZA PER LA GUIDA IN STATO DI EBREZZA VIENE COSI’ ELUSO…NON E’ PIU’ POSSIBILE SEQUESTRARE LA VETTURA PERCHE’ SI PROCUREREBBE UN INGIUSTO DANNO ALL’ALTRO PROPRIETARIO… FATTA LA LEGGE TROVATO L’INGANNO
Se chiedete lumi a un funzionario della Motorizzazione Civile della vostra città , ve lo potrà confermare. Si sta diffondendo un fenomeno nuovo che fino a qualche mese fa era piuttosto un’eccezione. Si tratta della cointestazione della macchina, l’ultimo stratagemma per mettersi al riparo da alcuni effetti delle nuove norme più severe, soprattutto in materia di sicurezza.
Dove sta l’utilità ? Con il nuovo decreto sicurezza scatta il sequestro dell’auto se chi è al volante viene trovato in stato di ebrezza, oltre i parametri consentiti.
Se però l’auto è intestata anche alla moglie, non è possibile sequestrare la vettura perchè la giurisprudenza parla chiaro: non si può procurare un ingiusto danno a un altro cointestatario.
E’ il caso di ricordare il proverbio “fatta la legge, trovato l’inganno”, un escamotage che si sta diffondendo soprattutto nel caso di acquisto di auto, nuove od usate, altrimenti si tratterebbe di un passaggio di proprietà a tutti gli effetti e, a seconda della cilindrata, si arriva a pagare una cifra dai 700 euro in su, anche se il gioco vale sempre la candela ( o il bicchierino di superalcolico, in questo caso).
Per ora è ancora un fenomeno di nicchia, vi ricorrono le persone più preparate ed aggiornate, anche se il livello è in costante crescita.
Va ricordato che lo stratagemma della doppia intestazione ha efficacia solo sulla confisca, ma non sulle esecuzioni immobiliari.
Altresì non è valido contro le multe nè contro la perdita di punti sulla patente. Le sanzioni amministrative sono accompagnate da un modulo nel quale bisogna indicare a chi decurtare i punti. La cointestazione ha però anche altri vantaggi, come segnalato dai Pubblici Registri Automobilistici, ovvero è anche un sistema per pagare meno i premi assicurativi.
Se una moglie non guida, quindi non ha incidenti, ma magari ha la patente da 20 anni, con la cointestazione può assicurarsi lei con una classe più favorevole anche se guida il marito.
In questo caso basta presentare il libretto di circolazione e lo stato di famiglia per avere una classe più bassa.
Infatti, il decreto Bersani stabilisce che il nucleo familiare ha diritto a prendere la classe di merito inferiore: se un figlio prende un’auto può prendere la classe del padre, se un marito è in classe 1 e la moglie risiede con lui, può chiedere di accedere alla stessa classe.
Un groviglio di norme in cui chi vuole trovare un sistema per scapolare pare trovi sempre appigli. Il problema di fondo riteniamo sia comunque un altro: riuscire a garantire la sicurezza sulle strade. A nulla servono norme più severe, sia per uso di alcol e droghe, se poi la percentuale dei controlli è minima e limitata magari al sabato sera, all’uscita delle discoteche.
Gli stessi parametri andrebbero anche rivisti, senza contare che c’e’ chi rimane lucido anche dopo 3 bicchieri di vino e chi perde i riflessi dopo averne sorseggiato mezzo.
Da quando sono entrate in vigore le nuove norme. Gli incidenti gravi o mortali sembrano addirittura aumentati, o forse ora viene esplicitato chiaramente lo stato alterato del guidatore, cosa che una volta non veniva rilevato.
Ma finchè la polizia stradale e le forze dell’ordine avranno pochi mezzi e uomini per disporre controlli a tappeto, lo Stato si rivelerà sempre debole di fronte a chi guida con troppo alcol in corpo. E ormai, tra giovani dediti all’uso di alcolici già da adolescenti e altri abituali consumatori di droghe, solo un gran dispiegamento di uomini e mezzi scientifici sulle strade potrà porre un argine a quello che è ormai divenuto un bollettino di guerra, con l’elenco di centinaia di incidenti mortali. Per non parlare di chi non si ferma neanche a prestare soccorso alle vittime, una prassi diventata quasi abituale. Se lo Stato è assente sul campo, al di là delle leggi, la battaglia non potrà mai essere vinta se mancano i soldati da impegnare sul fronte della sicurezza e della tutela della vita.
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