PER LA PRIMA VOLTA IL 25 APRILE VENEZIA SARÀ ACCESSIBILE SOLO SU PRENOTAZIONE E A PAGAMENTO: I TURISTI CHE NON ALLOGGIANO IN LAGUNA DOVRANNO PAGARE CINQUE EURO.
A CUI VANNO AGGIUNTI 2,5 EURO DI TASSA ALL’AEROPORTO, ALTRI 9,50 PER IL VAPORETTO: TOTALE 17 EURO PER METTERE PIEDE IN CITTA’… L’EX SINDACO MASSIMO CACCIARI TUONA: “UNA GABELLA MEDIEVALE”… C’E’ LA SOLUZIONE: NON ANDARCI PER NON ESSERE TAGLIEGGIATI
Il giorno di San Marco, patrono dell’ex Serenissima, omaggia “Grand Hotel Venezia” con un debutto mondiale. Per la prima volta, giovedì 25 aprile e in altre ventotto date del 2024, una città abitata sarà ufficialmente accessibile, in giornata, solo su prenotazione e a pagamento. Residenti, veneti, ospiti in hotel e alloggi turistici, non dovranno registrarsi né pagare i 5 euro del nuovo “contributo d’accesso”. La tassa anti-overtourism stabilita dal sindaco Luigi Brugnaro per “combattere il mordi e fuggi”, spacca però gli stessi veneziani e minaccia di rivelarsi un fallimento.
Favorevole al test, tiepidamente, solo la maggioranza politica di centrodestra. Contrari o scettici opposizione di centrosinistra, cittadini, associazioni, categorie economiche e circoli culturali. Già al debutto, in piazzale Roma, si annuncia una manifestazione a sostegno dei visitatori che non possono permettersi di dormire sulle isole del centro. “Operazione indecente – sintetizza l’ex sindaco Massimo Cacciari – scandalosa, ambigua, discriminante e illegale.
Invito i vertici Ue e i turisti di tutto il mondo a boicottare una gabella medievale che punta, maldestramente, a fare cassa. In Europa la libera circolazione è un diritto: Solo dei dementi possono illudersi di restituire la vita a Venezia tassando chi passa: mentre ogni azione amministrativa punta ad alimentare sempre più l’assalto del turismo di massa al centro storico”
Sotto accusa, causa troppe eccezioni, “la finzione di prenotazione e biglietto”. Chi entrerà in città prima delle 8.30 e dopo le 16, sarà esente dal ticket. Cancellati numero chiuso e tornelli conta-persone. Il controllo dei 150 mila turisti che nei giorni da bollino nero paralizzano le calli, è affidato a 200 tra steward e agenti municipali: poche decine, in qualità di pubblici ufficiali, possono però identificare le persone ed elevare multe fino a 500 euro ai “trasgressori”.
Impossibile, del resto, negare l’emergenza dell’assalto. In centro sono rimasti 48.997 abitanti, in maggioranza over 65: in compenso i posti letto turistici sono oltre 52 mila e nei giorni di punta i visitatori superano quota 170 mila.
Nel 2023 in 38 milioni hanno voluto vedere piazza San Marco: solo il 30% ha dormito in laguna.
I primi a non crederci sono albergatori e commercianti
Alla vigilia del debutto, con 100 mila registrazioni sul portale del Comune e sole 25 mila prenotazioni concluse per l’intero 2024, l’incubo del flop si insinua anche negli uffici di Ca’ Farsetti.
In ansia anche i gondolieri. “Dopo il Covid – dice il presidente Andrea Balbi – i giorni buoni sono diminuiti. Se arrivi a Venezia in aereo paghi una tassa di 2,5 euro, il vaporetto per i turisti ne costa altri 9,50, ora si aggiunge il ticket giornaliero di 5. Fanno 17 euro a testa solo per mettere piede in città. Una famiglia di quattro persone comincia a spendere quasi 70 euro: cercherà di recuperare questi soldi tagliando altre opportunità, dai pasti ai musei. Noi però non bocciamo il test prima del via: tecnici ed esperti avranno studiato, vediamo come va e se emergeranno errori da correggere chiederemo al Comune di farlo”.
(da agenzie)
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