“PER NAPOLITANO VACANZE DORATE PAGATE DAGLI ITALIANI”: PERCHE’ QUELLE DI DI MAIO E SALVINI NON SONO PAGATE DAI CONTRIBUENTI?
NAPOLITANO REPLICA: “PAGATO SEMPRE TUTTO DI PERSONA”… LA SOLITA DEMAGOGIA DA QUATTRO SOLDI DEI GRILLINI… LA SCORTA L’HANNO OBBLIGATORIAMENTE TUTTI I MINISTRI, I SEGRETARI DI PARTITO, GLI EX PRESIDENTI E LE PERSONALITA’ RITENUTE A RISCHIO DAL VIMINALE
“In relazione a recenti polemiche di stampa e all’odierno post di Beppe Grillo “Per Napolitano vacanze dorate pagate da italiani”, devo precisare che il Presidente Emerito Giorgio Napolitano ha sempre pagato di persona, anche negli anni dei suoi mandati presidenziali, le spese delle vacanze trascorse da lui e dai suoi famigliari in alberghi privati, e che egli si riserva di valutare il ricorso alle vie legali contro chi non tenesse conto di questo chiarimento e dei fatti reali”.
E’ quanto si legge in una nota diffusa del portavoce del presidente Giorgio Napolitano che ieri è stato accusato sulla pagina Facebook del deputato M5S Riccardo Fraccaro di fare tre settimane di vacanze sulle Dolomiti a spese dei contribuenti.
Fraccaro è uno dei miracolati del M5S e della politica, uno che quando è entrato alla Camera aveva uno stipendio lordo di 16 mila euro annui e ora ne dichiara 98 mila.
Tra le altre cose l’Onorevole Fraccaro risulta essere parecchio indietro con le rendicontazioni; siamo a fine luglio 2017 e su Ti Rendiconto l’ultima risale al dicembre 2016.
L’attacco di Grillo a Napolitano.
“L’ex presidente Napolitano si gode le vacanze dorate in Trentino-Alto Adige, scortato dalla solita schiera di agenti di sicurezza e dai rinforzi inviati dalla Questura di Bolzano. Il soggiorno blindato di Re Giorgio, con tanto di hotel di lusso, è uno scandalo insopportabile a spese degli onesti contribuenti”.
E’ Beppe Grillo a scriverlo su Facebook, riproponendo le parole del deputato M5S Riccardo Fraccaro, che dice, tra l’altro, “dopo 64 anni di politica costata fiumi di soldi pubblici oltre che danni incalcolabili alla democrazia, Napolitano la smetta di pesare ancora sulle spalle del Paese”.
La demagogia imperversa
Vediamo di chiarire i termini della questione.
Ognuno è libero di andare nell’albergo che più gli aggrada, basta che se lo paghi. Napolitano ovviamente se lo paga, quindi sono affari suoi.
Che poi parli di “hotel di lusso” proprio Grillo, abituato a quelli esclusivi del Kenia o della Costa Smeralda, fa sorridere.
Cosa sono 500 euro a notte in confronto ai 15mila euro a settimana che Beppe Grillo chiede per affittare la sua casa di Marina di Bibbona?
Le altre spese, quelle relative alla scorta per ragioni di sicurezza, sono effettivamente, anche se indirettamente, a carico dei contribuenti italiani.
Peccato che la stessa cosa valga anche per i ministri, i segretari di partito, gli ex presidenti di Camera e Senato, non solo della Repubblica, e tutte le personalità a rischio secondo le valutazioni del Viminale.
Quindi la stessa scorta “protegge” pure un Di Maio, un Salvini e compagnia cantando.
Scorta a cui non si può rinunciare, tra l’altro, per ragioni di Stato.
Come da comunicato del Viminale «La tutela dell’ex capo di Stato è assicurata, non a richiesta dell’interessato, ma sulla base delle norme vigenti, con gli stessi criteri e con le stesse modalità utilizzati per analoghi servizi di protezione. I dettagli sulla composizione di detti servizi sono dati sensibili».
Quindi fatevene una ragione e cercate di fare politica con argomenti seri, se ci riuscite.
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