PER PRENDERE A SCHIAFFONI LA “LEGA CIALTRONA” CI VUOLE MONTEZEMOLO: LA DESTRA ITALIANA DORME O E’ COLLUSA
MENTRE BOSSI DA’ FUORI DI TESTA E CHIAMA “PORCI” I ROMANI E LA RUSSA GLI LECCA IL CULO, MONTEZEMOLO ATTACCA: “LA LEGA E’ CAPACE SOLO DI PROCLAMI: E’ CORRESPONSABILE DI 16 ANNI DI PROMESSE NON MANTENUTE”… “DUBITIAMO CHE GLI ELETTORI ABBIANO MANDATO BOSSI IN PARLAMENTO PER DIFENDERE COSENTINO E BRANCHER”
La Fondazione ItaliaFutura, vicina a Luca Cordero di Montezemolo, ex presidente degli industriali, alza la voce.
Ieri il leader del Carroccio Umberto Bossi aveva replicato alle critiche mosse da Confindustria al governo, liquidandole con un “è facile parlare”.
Oggi ItaliaFutura contrattacca col testo che riproduciamo.
Ha ragione Bossi. È facile parlare e più difficile agire.
Bisogna ascoltarlo quando discetta sul valore dei proclami perchè si tratta di un vero esperto in materia.
Negli ultimi sedici anni ha costruito il successo della Lega sul lavoro di organizzazione del partito ma anche sulle provocazioni (e ultimamente su qualche gesto).
Di fatti invece se ne sono visti ben pochi. Se non la corresponsabilità della Lega in questi sedici anni di non scelte che hanno portato il paese ad impoverirsi materialmente e civilmente.
Anche sul fronte delle rivendicazioni specifiche del suo elettorato, Bossi ha combinato ben poco (guardare alle promesse sul federalismo per credere). Dubitiamo infatti che i suoi elettori l’abbiano mandato in Parlamento per difendere Cosentino o Brancher.
Ha ragione Bossi: in Italia (e in particolare nella sua Padania immaginaria) la chiacchiera va per la maggiore e delle parole a vanvera di una classe politica screditata gli italiani ne hanno piene le tasche.
In particolare quelli che lavorano e producono (e al convegno di Genova della Confindustria ce n’erano tanti). Quegli italiani che, a differenza di Bossi, tengono in piedi il paese con i fatti e non con le parole.
Il primo a correre a difendere il Senatur non è stato neanche un leghista, ma il lecchino coordinatore del Pdl La Russa: “Montezemolo si candidi e così potremo vedere qual è il suo consenso”.
Parla lui che aveva garantito: “Mi impegnerò personalmente in Veneto e vedrete che il Pdl alle regionali avrà più voti della Lega”.
E non ha avuto neanche la dignità di dimettersi dopo la figura che ha fatto.
Ieri sera poi Bossi è andato fuori di testa completamente.
Parlando in tarda serata, nel corso di un’iniziativa a Lazzate, il leader del Carroccio si è scagliato contro l’ipotesi di spostare il Gran Premio di Formula Uno da Monza nella capitale.
“I romani se lo possono dimenticare – ha detto – Monza non si tocca e a Roma possono correre con le bighe”.
Ma non è stato, questo, l’unico riferimento “storico” del leader leghista.
Che se l’è presa anche con la sigla SPQR, ovvero l’acronimo del latino Senatus Populusque Romanus, “il Senato e il popolo romano”.
“Basta con quella sigla, io dico ‘sono porci questi romani'”, ha detto Bossi fra gli applausi del pubblico.
Feccia sul palco e feccia sotto.
Mentre la destra italiana o dorme o è collusa, mentre il presidente del Consiglio riceve questi “segnati da Dio” alle cenette del lunedì con tutti gli onori, mentre la Lega è sommersa di scandali, ma nessuno a destra (a parte noi da anni e i finiani da poco) osa sollevare la questione morale della padagna ladrona.
Il partito affaristico leghista che governa l’Italia sta esalando l’ultimo rutto.
Gled aria nuova.
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