PERCHE’ I DISSIDENTI UN RUSSIA STANNO GETTANDO INCHIOSTRO NELLE URNE DURANTE LE ELEZIONI
DURANTE LA PRIMA GIORNATA DI VOTAZIONI SONO STATE DIVERSE LE OPERAZIONI DI SABOTAGGIO… SI TRATTA DI UN ANTISETTICO CHE HA UN VALORE SIMBOLICO
La prima giornata di votazioni per le elezioni presidenziali in Russia, destinate a confermare Vladimir Putin alla guida del Paese per un quinto mandato, è trascorsa in modo tutt’altro che tranquillo. Ieri, venerdì 15 marzo, in diverse città sono state organizzate azioni di sabotaggio nelle sedi dei seggi elettorali.
A San Pietroburgo, città dove il presidente (che ha votato online) è nato, una studentessa di 21 anni ha lanciato una molotov sul tetto di una scuola. Non ci sono stati fortunatamente vittime o danni e la ragazza, fermata da un passante, avrebbe detto di aver agito su incarico di un “canale Telegram ucraino” con la promessa di un pagamento. Altri hanno preferito intralciare e protestare contro il voto in modi meno violenti.
Nel tentativo di sabotare le schede elettorali alcune persone infatti sono state arrestate per aver “versato inchiostro verde” nelle urne, che, essendo trasparenti, non consentono di esprimere la propria preferenza nel completo anonimato e rendono palese il voto.
Alle autorità l’azione è apparsa come una protesta coordinata perché verificatasi in almeno cinque seggi nelle regioni di Mosca, Voronezh, Rostov e Karachay-Cherkessia. Uno di questi episodi è stato ripreso dalle telecamere di sorveglianza di un seggio della capitale e il video è stato anche postato sui social.
L’inchiostro versato nelle urne non è un colorante qualsiasi. Si tratterebbe infatti di un antisettico verde, chiamato zelyonka (in russo: зелёнка). Questo tipo di sostanza in anni passati è stata ampiamente usata in Russia e Ucraina contro i dissidenti politici, in particolare sul volto.
L’antisettico rimane a lungo sulla pelle, per rimuoverla del tutto può volerci anche una settimana, e in alcuni casi chi è stato colpito ha rischiato danni permanenti alla vista.
Successe nel 2017 anche ad Alexey Navalny, l’oppositore di Vladimir Putin morto il 16 febbraio scorso in un carcere siberiano dopo essere stato condannato a 19 anni di reclusione, che rischiò di perdere un occhio dopo essere stato aggredito col disinfettante colorato.
Il gesto compiuto dai dissidenti nella giornata di ieri da molti è infatti stato letto anche come un omaggio nei confronti del 47enne, per il quale nelle precedenti settimane sono state organizzate manifestazioni in tutta la Russia. I partecipanti sono stati arrestati a centinaia.
In assenza di una reale opposizione e nel pieno del conflitto in Ucraina, il grosso dei voti, almeno l’80% anche secondo l’istituto indipendente Levada, andrà a Putin in nome della ‘stabilità‘, si legge su Repubblica.
I tre giorni elettorali, che si concluderanno domenica sera, non hanno fermato gli attacchi russi sul Paese invaso. Almeno 20 persone sono state uccise e 73 ferite in un raid missilistico sulla città portuale di Odessa, secondo un bilancio delle autorità locali.
(da Fanpage)
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