PERCHE’ IL PRESIDENTE DELLA VIGILANZA RAI, RICCARDO VILLARI, NON SI DIMETTERA’
INDENNITA’ DI CARICA, AUTO BLU, SEGRETARIE, UFFICI, RIMBORSI PER MISSIONI, SPESE DI RAPPRESENTANZA, TELEFONATE ILLIMITATE… TUTTI I PRIVILEGI DEL PRESIDENTE… E CHI MOLLA IL POSTO… SALVO CHE NON GLIENE GARANTISCANO UNO MIGLIORE, OVVIO
E’ stato eletto, in un posto che spettava alla minoranza, dal Centrodestra, con l’aiuto di due consiglieri di sinistra non identificati. Ed è scoppiato il solito casino italico, da cui ne escono tutti con le ossa rotte, a parte lui, il medico napoletano Riccardo Villari che in questi giorni è come se stesse girando il film “Momenti di gloria”: incontri a destra e a manca, chi vuole che si dimetta, chi vuole che resti, chi lo minaccia e chi lo blandisce.
Era solo uno dei tanti peones che si aggirano in Parlamento dal martedì al giovedì, ora viene ricevuto con tutti gli onori dai presidenti di Camera e Senato: e lui fa durare il momento più a lungo possibile, di dimettersi a breve non ci pensa proprio, dopo essere stato eletto Presidente a sorpresa della Commissione di Vigilanza Rai.
Sennonchè, invece che prendere i voti del centrosinistra, è stato eletto con quelli del Centrodestra che pur di dare addosso a Leoluca Orlando dell’Idv, hanno pensato di decidere loro chi dovesse rappresentare l’opposizione.
Riccardo Villari, 52 anni, docente al Policlinico Federico II di Napoli, amico a suo tempo di Mastella e Buttiglione, passato poi ai popolari, quindi alla Margherita e ora al Pd, è noto per due cose: per aver fondato il Club Napoli Montecitorio e per il suo yacht “Itama”, ancorato a Capri.
Di lui null’altro di meritorio era mai stato reso noto.
La nostra opinione è che non esca bene nessuno da questa squallida vicenda.
Intanto due consiglieri di sinistra, invece che votare Orlando, hanno votato lui ( si parla di un siluro dei D’alemiani per mettere in difficoltà Veltroni), dall’altro il centrodestra non può pretendere onestamente, per un posto riservato alla minoranza, di decidere chi deve essere eletto, è una cosa squallida. Ci mancherebbe che fosse un problema Orlando, una maggioranza coesa e compatta sai che gliene deve fregare di chi mette l’opposizione in un compito di vigilanza che gli spetta.
Siamo sinceri: anni fa, a ranghi invertiti, il centrodestra mise a quel posto “epurator” Storace e la sinistra non obiettò nulla.
Signori si nasce, non si diventa, dice un proverbio, senza contare che osteggiando Leoluca Orlando si dà pure l’impressione di averne paura.
La Sinistra poi ha fatto la stessa cosa con Pecorella e alla fine anche il noto penalista vicino a Forza Italia ha dovuto rinunciare a favore di Frigo, su cui la sinistra nulla ha avuto da obiettare.
Così facendo comunque si è innescato un corso di picche e ripicche che non finirà mai.
Per noi Orlando e Pecorella dovevano passare subito. Punto.
Passiamo adesso a illustrarvi i motivi per cui secondo noi, il Villari non mollerà mai il posto. Intanto perchè se si è prestato a farsi votare dal “berluscones” vuol dire che era d’accordo.
In secondo luogo perchè la carica gli dà un sacco di privilegi a cui è sicuramente sensibile. Vediamo quali. La Vigilanza Rai non è solo un posto di alta visibilità , ma anche un posto di potere.
A Villari, intanto, spetta la stessa indennità di carica accreditata sul conto dei Presidenti delle commissioni permanenti.
Ha a sua disposizione l’auto blu, dispone di un cellulare di servizio con telefonate illimitate, senza plafond, ha un ufficio stupendo a Palazzo San Macuto, una delle sedi della Camera a due passi dal Pantheon.
Ha un grande ufficio per sè e due per la segreteria. Gli mettono a disposizione 4 funzionari selezionati intanto. Poi ha a disposizione tre assunzioni discrezionali: può assumere lui tre persone “amiche”, un dirigente di fascia alta e due di fascia media”.
Può anche spacchettare i contratti e distribuirli, se vuole più personale al suo fianco.
Ha poi a disposizione un fondo di 25mila euro per consulenze professionali ( assegnate a chi vuole lui), 15mila euro per spese di missione, altri 15mila euro per rappresentanza.
“Mi dimetterò quando ci sarà un’intesa su un altro nome”, continua a dire Villari anche a Veltroni…
Se mai accadrà sarà perchè, per dimettersi, avrà ottenuto un posto di potere equivalente, altrimenti questo la poltrona non la molla neanche per andare a dormire, la aggancia col lucchetto ai piedini del letto, date retta a noi…
Un’altra pagina squallida comunque è stata scritta e a più mani da destra a sinistra, passando per il centro. Tra arroganze di varie origini e stupidità di troppi.
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