PERCHE’ LA PENNSYLVANIA SARA’ DECISIVA PER I RISULTATI DELLE ELEZIONI USA
INTERVISTA AD ALESSIA DE LUCA, SENIOR ADVISOR DELL’ISPI ED ESPERTA DI POLITICA USA
In queste ultime settimane si sta parlando molto del peso che la Pennsylvania avrà sulle ormai imminenti elezioni presidenziali Usa del 5 novembre. Ma perché in questo Stato i due candidati, la vicepresidente Kamala Harris per i democratici e l’ex presidente Donald Trump per i repubblicani, devono assolutamente riuscire a portare quanti più elettori possibili dalla loro parte per vincere la corsa alla Casa Bianca?
Fanpage.it lo ha chiesto alla dottoressa Alessia De Luca, senior advisor dell’ISPI ed esperta di politica statunitense: “La situazione è estremamente sul filo del rasoio e ora è difficile fare una previsione su come andranno a finire le elezioni in questo Stato. Gli ultimi sondaggi danno i due candidati praticamente testa a testa”.
Dottoressa De Luca, perché la Pennsylvania gioca un ruolo così importante nelle presidenziali statunitensi?
Le elezioni americane si decideranno in sette Stati, i cosiddetti Swing States, ovvero quelli che, nell’ambito di una situazione politica estremamente polarizzata come quella degli Stati Uniti, dove molti hanno già deciso cosa voteranno, gli elettori indecisi e gli Stati ‘in bilico’ saranno quelli che determineranno l’esito finale del voto.
E tra questi c’è proprio la Pennsylvania, quello che ha più Grandi Elettori, 19, e che ha il peso specifico maggiore rispetto a tutti gli Swing States. Se Harris dovesse perderla, avrebbe bisogno di almeno uno Stato del Sud e uno dell’Ovest, oltre al Michigan e al Wisconsin (che insieme alla Pennsylvania costituiscono il cosiddetto ‘blue wall‘) per vincere.
Ma storicamente gli Stati del Sud-Ovest, anche se considerati Swing, non sono democratici. Sarebbe un colpo abbastanza duro per la corsa elettorale. Nelle elezioni del 2020 la Pennsylvania fu vinta da Biden, mentre in quelle del 2016, a sorpresa, da Donald Trump. Ma, in entrambi i casi, con meno di un punto percentuale.
Che caratteristiche ha questo Stato?
Nella sua composizione etnico-sociale possiamo considerarlo un po’ un ‘microcosmo’ che rappresenta tutti gli Stati Uniti. La sua popolazione complessiva è tendenzialmente più bianca di quella del Paese nel suo complesso, ma ha anche una grande popolazione di elettori neri.In più, ci vivono 500mila portoricani, cosa non insignificante vista l’ultima battuta su Porto Rico del comico Tony Hinchcliffe invitato al comizio di Trump al Madison Square Garden (che l’ha definita un”isola di spazzatura’, ndr); 600mila ebrei, un elettorato particolarmente mobilitato dalla guerra in Medio Oriente; e 800mila americani di origini polacche che in quest’elezione sono influenzati dagli eventi in Ucraina, dato che la Polonia è lo Stato dell’Europa orientale che più teme la Russia di Putin.
La Pennsylvania è anche il cuore pulsante della cosiddetta ‘rust belt‘, la ‘cintura della ruggine’, gli Stati che un tempo costituivano la spina dorsale dell’industria pesante americana. Ovviamente, sono Stati particolarmente colpiti da una serie di fenomeni economici e che stavano combattendo la crisi già prima della pandemiaQuesti Stati, tra cui la Pennsylvania, avevano osservato un trasmigrare di attività produttive verso altri Stati del Sud, in conseguenza di una trasformazione dell’economia americana che, con i processi di globalizzazione, aveva assistito a fenomeni di delocalizzazione. Di conseguenza, le persone hanno perso il lavoro e le città si sono spopolate.
La Pennyslvania, però, è riuscita in parte a invertire questa tendenza. Ci sono alcune città, come Pittsburgh, che sono state capaci di sfruttare la presenza di grandi centri universitari per diventare laboratori economici di nuovi settori, come la ricerca medica, la finanza, le comunicazioni. Si tratta tuttavia di un’economia che arranca ed è per questo uno Stato un po’ in bilico.
Quindi, possiamo dire che in questi Stati i candidati forse devono convincere di più sui temi economici e di politica interna?
Sì, per esempio, la Pennsylvania è stata al centro di due vicende emblematiche. Quella della US Steel, una grande acciaieria statunitense che era stata opzionata da una major dell’acciaio giapponese, Nippon Steel, che stava per comprarla. Fino a quando è intervenuta l’amministrazione Biden per fermare questa vendita, dicendo che la US Steel era un asset strategico che non si poteva cedere.
Fermando un po’ un trend che negli anni della globalizzazione è stato quello più contestato dalle classi operai di questi Stati che, in maniera significativa, vedono i sindacati appoggiare e sostenere la leadership democratica. Dem che invece qui perdono l’elettorato dei lavoratori, i famosi ‘blue collars’.
Altro caso emblematico è stato quello relativo al ‘fracking’, dato che la Pennsylvania ha anche un’importante industria estrattiva del gas naturale. Molto controversa perché questa pratica può avere un impatto importante sull’ambiente. Harris, che fino a qualche anno fa si proclamava contraria, adesso è arrivata a posizioni più moderate, visto che è un tema molto sensibile per l’elettorato, in alcuni di questi Stati l’economia si fonda sulle industrie fossili.
Quali sono le categorie di persone che i due candidati devono cercare di convincere in Pennsylvania?
Kamala Harris, per esempio, nelle ultime settimane ha insistito molto sulla comunità afroamericana dello Stato perché una delle cose che sono state rivelate dai sondaggi è che in questo elettorato, un segmento fondamentale per il partito democratico, ci sarebbe poco entusiasmo nei suoi confronti da parte degli uomini, sopratutto tra quelli over 50.
Si tratta di un elettorato che deve assolutamente mobilitare per riuscire a prendersi lo Stato. Per quanto riguarda Donald Trump è il lato opposto, quello femminile, con cui ha storicamente delle difficoltà. E la cosa non dovrebbe stupire, viste alcune dichiarazioni colorite fatte in passato e le sue politiche sull’aborto.
Una cosa interessante che si sta manifestando nelle ultime settimane è quella di dare l’indicazione ‘Votate in segreto’ alle donne che appartengono a famiglie repubblicane ma che vogliono votare Harris o che hanno a cuore il tema del diritto all’aborto. E sembra che questa cosa possa fare presa. Da un lato, perché tra le donne Trump non è ben visto; dall’altro, perché anche nelle fasce di elettorato femminile repubblicano quello dell’aborto è un tema molto sentito.
(da Fanpage)
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