IL PIFFERAIO MAGICO ENRICO NAN STECCA ANCHE LA SECONDA PROVA: AVEVA ANNUNCIATO IL CONGRESSO REGIONALE DI FLI LIGURIA, MA FINI LO ANNULLA
IL COORDINATORE REGIONALE CHE AVEVA RICEVUTO ATTENZIONATI DALLA DIA NELLA SEDE DI PARTITO (MESSA A DISPOSIZIONE GRATIS DA UN ALTRO PLURINQUISITO), FATTO USCIRE DALLA FINESTRA, HA CERCATO DI RIENTRARE DALLA PORTA…MA QUALCUNO HA PROVVEDUTO A FARGLIELA TROVARE SBARRATA
Una volta passi: può accadere che i pifferi di montagna, andati per suonare, tornino suonati.
Ma questa volta il pifferaio magico è stato respinto, con definitiva perdita di immagine, al suono di note struggenti.
“Ecco, la musica è finita…Gli amici se ne vanno…Che inutile serata…Ho aspettato tanto per vederti (eletto)…Ma non è servito a niente.. Ecco, la musica è finita…Gli amici se ne vanno…E tu li lasci soli”…
Forse Mina e la Vanoni, quando interpretavano il bel testo del genovese Umberto Bindi, mai avrebbero pensato che potesse diventare la colonna sonora della Caporetto delle truppe cammellate di Enrico Nan da Pietra Ligure.
Località da non confondere con Pietralcina: nella vicenda che narriamo dell’incenso della Santità non vi è traccia.
Altri tempi e altri uomini, ma con una sola cosa in comune: Padre Pio passava le notti nella sua cella, al lume di candela, per favorire la propria ascesi spirituale; Enrico Nan, chiudendo improvvisamente la sede di Fli per portarla in un locale provvisorio al terzo piano, ha indotto gli iscritti ad assumere l’abito mentale degli adepti che si riuniscono, tra mobili accatastati, al lume di candela, mancando in loco l’allaccio della luce.
Certo, altro rito rispetto a quelli dell’iniziazione massonica tanto cara agli imprenditori Mamone, con loggia chiusa d’autorità a Fegino, attenzionati dalla Dia e con diversi procedimenti in corso, noti a tutti a Genova, salvo che a Nan che li aveva ricevuti questo inverno nella sede di Fli sostenendo che “non li conosceva”.
Non può neanche appellarsi al fatto che i locali fossero bui perchà a quei tempi la sede aveva l’allaccio alla rete elettrica, anche perchè la sede era stata messa a disposizione gratuitamente da un altro imprenditore pluri-indagato con un contratto di comodato gratuito.
Il pifferaio magico ha accompagnato per mesi al fiume tanti iscritti e dirigenti di Fli che infatti poi scomparivano, come nella omonima fiaba di Hamelin.
Divenuto coordinatore musicale di Fli Liguria, Nan ha pensato di poter dettare legge e spartito anche all’orchestra locale dove non mancavano trombettieri e trombati, stonati e straniti, privilegiando da par suo l’uso degli strumenti a bocca e a bocchino.
Ma qui sono cominciate le stecche.
Ecco il primo comunicato stampa di Nan a settembre, subito dopo Mirabello:
“Enrico Nan, coordinatore regionale ligure, a Mirabello ha incontrato tutti i leader nazionali e in particolare Italo Bocchino e Gianfranco Fini, ricevendo una rinnovata fiducia. «Nei prossimi giorni penseremo al congresso di Genova, che si terrà per ottobre»
Sarà la sfiga dei pifferai ma passano pochi giorni ed ecco il comunicato nazionale di Fli:
“L’ufficio politico nazionale del partito ha deciso ieri di commissariare, limitatamente alla provincia di Genova, Enrico Nan che conserva la giurisdizione sulle altre province.Prende il suo posto la sen. Barbara Contini per “organizzare e strutturare” il partito in vista delle prossime elezioni comunali genovesi di primavera”
Ma non finisce qua.
A ottobre Enrico Nan, fatto uscire dalla finestra, prova a rientrare con tutti gli onori dalla porta principale: cosa c’è di meglio che indire un congresso regionale di Fli che lo elegga e confermi direttore-pifferaio?
Ecco una parte dell’intervista del 21 ottobre concessa da Nan al “Il Giornale”:
domanda: Il 26 novembre allora fate il congresso regionale.. È arrivato il via libera da Roma?
risposta di Nan: «Sì, confermo. Tutto ufficiale. Il 26 sarà una grande giornata, con il presidente Fini che viene a Genova da mattina a sera. La sua presenza è per confermare quanto tiene al congresso di Genova».
Sarà una maledizione del piffero, ma ecco che da Roma arriva la ovvia decisione di Fini: congresso annullato.
Qualche mano provvida ha sbarrato la porta che il pifferaio pensava di aver individuato per riprendere in mano il potere sugli orchestrali.
Figuraccia da “sprofondo rosso” e ora qualche suo sodale comincia a prendere le distanze per riposizionarsi.
E mentre, come i bambini di Hamelin nella fiaba, il popolo di Fli sopravvissuto alla catastrofe esce dalle case per festeggiare un parziale e possibile ritorno alla normalità , corre voce che il pifferaio stia trattando per cambiare orchestra e palcoscenico.
Che si avvicini finalmente il ritorno alla coerente propaganda e diffusione delle tesi politiche di Futuro e Libertà , dove tutti lavorino per il partito e non per interessi personali?
Che sia giunto il momento di restituire il partito alle intelligenze e ai militanti, sottraendolo ai signori delle tessere, più o meno taroccate?
E’ innegabile che Fini abbia dato un segnale forte, ora occorre saperlo tradurre in realtà .
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