PIL EUROPEO: L’ITALIA ARRETRA, VOLANO ROMANIA, BULGARIA E SLOVACCHIA
IN EUROPA GIOISCONO SOLO I PAESI DELL’EST, IL PRODOTTO INTERNO LORDO CRESCE SOLO DA LORO… L’ALTRA EUROPA VA PIANO O ARRETRA… SECONDO IL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE, IL DEFICIT ITALIANO E’ LONTANO DAGLI OBIETTIVI A MEDIO TERMINE
L’economia globale va incontro a una “notevole flessione” e deve fronteggiare “il più pericoloso shock dei mercati finanziari dagli Anni Trenta”, sullo sfondo di “una situazione di eccezionale incertezza”. Questo frenerà la crescita globale, prevista al 3% in ribasso rispetto alle precedenti stime e al passo più lento dal 2002.
E’ quanto si legge nel World Economic Outlook, pubblicato nell’ambito dei lavori del meeting del Fondo Monetario Internazionale che stima in 1.400 miliardi di dollari le perdite globali, con il 60% del peso che grava sugli Usa.
Se guardiamo al nostro Continente, seppur investito dalla crisi mondiale, c’e’ un’Europa che viaggia a due velocità , nei dati ufficiali diffusi ieri dall’Eurostat, per ciò che riguarda il Pil delle singole realtà .
Mentre una volta “tirava” l’Europa occidentale opulenta, ora siamo arrivati all’opposto. C’e’, infatti, il nucleo forte che va sempre più piano e addirittura arretra (Italia compresa) e c’è la zona orientale, quella emergente che invece vola.
E Romania, Bulgaria e Slovacchia potranno vantarsi di avere un Pil che crescerà del 9,3% l’anno a Bucarest, del 7,1% a Sofia e del 7,6% a Bratislava.
Il dato romeno e slovacco confermano quanto annunciato il mese scorso, in sede di previsioni, mentre quello bulgaro è inedito.
Le indicazioni dell’agenzia statistica Ue sono positive anche per la Polonia, che si vede confermare una crescita del Pil del 6,1%, per la Repubblica Ceca la cui performance migliora fino a toccare il 4,6% e per la Slovenia che raggiunge un ottimo 5,1% .
In generale invece l’Eurostat ha confermato un calo dello 0,2% trimestrale dell’eurozona ( per l’Italia – 0,3%) mentre per i Ventisette stati ha previsto un Pil invariato pari a zero.
Ancora più negative le previsioni in arrivo da Washington, sede del Fondo Monetario Internazionale, che prevede una crescita negativa per due anni consecutivi.
Pur senza ricorrere alla parola recessione, il Fmi dipinge un quadro fosco per l’economia italiana, per la quale prevede una contrazione dello 0,1% per il 2008 e dello 0,2% per il 2009.
A complicare il quadro il fatto che l’Italia, non avendo approfittato dei periodi di congiuntura positiva per raddrizzare i propri conti pubblici, ha ora “opzioni limitate per le politiche di bilancio”. E inoltre, se “ci fossero risorse disponibili, queste andrebbero usate, se fosse necessario, per sostenere il settore finanziario”.
Ci limitiamo a segnalare che le stime sull’Italia da parte del Fondo sono decisamente più basse rispetto alle ultime previsioni del Governo che prevede una crescita del Pil nel 2008 dello 0,1%. Bankitalia invece a luglio aveva previsto una espansione dello 0,4%.
Secondo il Fmi, l’Italia, con Francia, Grecia, Irlanda e Portogallo, è uno dei Paesi di Eurolandia il cui deficit è lontano dagli obiettivi a medio termine”.
Se qualcuno vuole consolarsi insomma, dia un’occhiata ad est, laddove la ricchezza pare in inarrestabile crescita.
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