“POLITICO.EU”, IL SITO PIÙ INFLUENTE A BRUXELLES, INCORONA LA DUCETTA COME “UOMO FORTE” DEL CONTINENTE. MA IL RITRATTONE CONTIENE UN’ANALISI SPIETATA
LA SORA GIORGIA VIENE DESCRITTA COME UN “ORBAN CON GLI STEROIDI” CHE STA FACENDO COMPIERE ALL’ITALIA UN “REGRESSO DEMOCRATICO”: “RICORRE AI TRIBUNALI PER METTERE A TACERE I CRITICI, HA PERSEGUITO GIORNALI E GIORNALISTI, E PRESO DI MIRA I GIUDICI… LA MELONI HA USATO IL SUO POTERE PER COLPIRE LE MINORANZE” – “POLITICO”, CHE GIA’ DEFINI’ MELONI UNA “CAMALEONTE”, L’ACCUSA DI MAGHEGGIARE CON “GIOCHI DI PRESTIGIO IDEOLOGICI”
Chi devo chiamare se voglio parlare con l’Europa? Se sei Elon Musk – l’uomo più ricco del mondo e consigliere chiave del presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump – il numero da comporre è quello di Giorgia Meloni.
In meno di dieci anni, la leader del partito di destra Fratelli d’Italia è passata dall’essere liquidata come una pazza ultranazionalista all’essere eletta primo ministro italiano e ad affermarsi come una figura con cui Bruxelles, e ora anche Washington, possono fare affari
Anche se sta virando al centro, la Meloni – che ha iniziato la sua carriera politica come attivista nell’ala giovanile del Movimento Sociale Italiano neofascista e ha elogiato il dittatore Benito Mussolini come “un buon politico che ha fatto tutto per il bene dell’Italia” – è stata in prima linea nell’ondata che sta trascinando la politica europea verso l’estrema destra.
In effetti, dalla sua elezione nel 2022, il primo ministro italiano ha introdotto politiche su questioni come l’immigrazione e i diritti LGBTQ+ che un tempo avrebbero attirato la condanna di Bruxelles. Invece, la reazione dei leader dell’Unione Europea ha spaziato dall’indifferenza all’approvazione, con molti che hanno accettato la Meloni come rappresentante appetibile dello zeitgeist sempre più radicale che sta sbocciando su entrambe le sponde dell’Atlantico.
L’incapacità dei politici convenzionali di contrastare una narrazione ultranazionalista sempre più popolare e la loro disponibilità a collaborare con la Meloni sul palcoscenico europeo consentono al quarantasettenne primo ministro italiano – che insiste nell’usare la forma maschile del suo titolo formale, Il Presidente del Consiglio – di essere un “uomo forte” in grado di esercitare un potere enorme in un momento in cui il continente manca di potenti centristi in grado di affrontarla.
L’alfa
La Meloni ha fatto notizia in tutto il mondo quando è diventata il primo primo ministro donna in Italia, ma pochi prevedevano che sarebbe rimasta in carica a lungo. Gli opinionisti si aspettavano che le lotte intestine avrebbero inevitabilmente diviso la sua coalizione di governo composta da partiti di destra, e a Bruxelles non c’era molto interesse per lei.
Dopo aver sopportato per anni le buffonate dell’ungherese Viktor Orbán, i vertici dell’UE non erano entusiasti dell’arrivo di un leader che aveva fatto campagna elettorale su “Dio, patria e famiglia” e aveva formato un governo con partiti simpatizzanti del presidente russo Vladimir Putin.
Ma negli ultimi due anni la Meloni ha consolidato il suo governo come uno dei più stabili mai esistiti nell’Italia del dopoguerra. Sebbene il Paese sia gravato da un debito pubblico pari al 137% del prodotto interno lordo, le previsioni economiche non sono così disastrose da spaventare gli investitori stranieri, attratti da un ambiente politico insolitamente tranquillo.
L’aspetto curato e senza fronzoli della Meloni contribuisce all’immagine di stabilità. Dopo che il presidente della regione Campania Vincenzo De Luca ha definito il primo ministro “stronza” durante un comizio elettorale, il primo ministro si è presentato a un evento nella sua regione e ha salutato il politico dell’opposizione affermando: “Presidente De Luca, sono io, uqella stronza della Meloni. Come va?”.
(da Politico,eu)
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