POLVERE DI 5 STELLE! CHI CACCERA’ CHI? GRILLO E CONTE SCHIERANO I MILITANTI, LA BASE M5S SI SPACCA
I PENTASTELLATI PRO CONTE ATTACCANO GRILLO: “GARANTE INUTILE”: E CHIEDONO LA CANCELLAZIONE DEL CONTRATTO CHE DÀ AL FONDATORE 300 MILA EURO ANNUI PER SERVIZI DI CONSULENZA E COMUNICAZIONE
Perfino tra i contributi raggruppati sotto il nome di «Logistica» compare la richiesta di far fuori Beppe Grillo dal Movimento 5 Stelle: «Non serve più il garante». Ha il sapore di un’implorazione che si ripete in più capitoli, insieme a qualche timido accenno di revisione anche del ruolo del presidente.
Il fondatore legge con gli occhi sgranati la carrellata di proposte pubblicate sul sito della sua creatura che si prepara a celebrare un’assemblea costituente lanciata da Giuseppe Conte e di cui lui non condivide neanche una virgola.
Non può crederci, non è questione di carte bollate già diffuse, così lancia una contro informazione pubblicando sul suo blog le lettere che i suoi fedelissimi gli hanno inviato in questi giorni.
La chiama La bacheca del mugugno e allega un indirizzo mail a cui si possono mandare «segnalazioni e lamentele». Insomma, la versione di Grillo contro la versione di Conte e poi si vedrà chi avrà la meglio. Donatella, per esempio, chiede al garante: «Riprendi le redini. Se M5s non farà una feroce autocritica, se non recupererà la sua identità, si ridurrà ad essere un insignificante partitello di cui non vi è nessun bisogno».
È questo il cuore dello scontro tra Conte e Grillo. Va in scena sotto gli occhi di tutti, come fosse una serie televisiva o uno spettacolo che però non ha nulla di comico. Piuttosto, in questa fase costituente, in cui finora sono state raccolte le idee di iscritti e simpatizzanti, il partito sta vivendo la sua fase più drammatica. La domanda che rimbalza tra via di Campo Marzio, sede 5Stelle, e Genova dove vive Grillo è: chi caccerà chi? La convivenza, per adesso e se tutto dovesse restare com’è, neanche è presa in considerazione malgrado alcune parole di circostanza.
Di certo non è il caso di far presente che gli iscritti, quelli chiamati a raccolta da Conte, hanno chiesto a gran voce la cancellazione del contratto che dà al fondatore 300 mila euro annui per servizi di consulenza e comunicazione. Qualcuno tira in ballo anche il santo a cui M5s si è affidato nel giorno della sua nascita. «Il ruolo di garante va svolto nello spirito francescano del Movimento a titolo non oneroso», si legge e poco importa se nel frattempo di acqua sotto i ponti e di auto blu ne son passate.
Tornando nei meandri del Movimento e nella sua organizzazione in senso stretto, non poteva mancare l’inno all’ex combat duro e puro. Parte degli iscritti chiede un suo ritorno: «Vogliamo Alessandro Di Battista» e l’emoticon con il pollice alzato. Quindi via con una carrellata di commenti.
C’è chi lo vuole «con Conte al comando», chi come nuovo capo unico e solo. E poco importa se anche i due ormai sono incompatibili e l’ex deputato non risparmia attacchi all’ex premier. Così c’è anche chi contesta il «politically correct» di Conte e vorrebbe «un ritorno al lessico aggressivo ed efficace di Grillo e Di Battista». Ma sono voci minoritarie, perché sul sito M5s la base è Conte, salvo sorprese. Grillo non ha intenzione di mollare, lo sfida ancora e utilizza quella che un tempo era un’enorme macchina da guerra: il suo blog.
(da la Stampa)
Leave a Reply