PONTE MORANDI E STATO ACCATTONE: MA SE AUTOSTRADE NON PAGA, NON DOVEVA PAGARE IL GOVERNO?
ORA BUCCI CERCA BANCHE PER FARSI PRESTARE I SOLDI CHE POI LO STATO RESTITUIRA’ IN DODICI ANNI PAGANDO GLI INTERESSI
È un paracadute che nessuno immagina di dover aprire, perchè nulla fino a oggi lascia presagire che Autostrade voglia chiudere i rubinetti.
Eppure: è partita in questi giorni la ricerca di un istituto bancario – privato o pubblico – che sia disponibile a pagare le spese connesse al crollo del ponte Morandi e in particolare quelle per la ricostruzione.
In tutto il prestito sarebbe fino a 360 milioni e sarebbe garantito, come prescritto dal decreto Genova, da 30 milioni di fondi statali all’anno per 12 anni.
Il termine per presentare offerte è ravvicinato: il 14 gennaio.
L’atto, siglato dal sub commissario Ugo Ballerini, delegato per le questioni finanziarie (tra le altre), dal commissario per la ricostruzione Marco Bucci, è da considerarsi una cautela, in questa fase.
Ed è il frutto della costruzione del decreto Genova, che prevede che sia Autostrade a pagare tutte le spese.
Aspi, dal giorno della richiesta di pagamento, ha 30 giorni per rispondere, superati i quali il commissario è autorizzato a cercare un’altra modalità di finanziamento.
Ergo, la chiusura della manifestazione di interesse è costruita proprio su questo meccanismo. In caso Autostrade dovesse rispondere picche, il commissario si sarebbe comunque tutelato.
Non solo: l’impronta del decreto emerge nettamente nelle condizioni applicate. A partire dalla remunerazione prevista che – modificata in fase di conversione in legge – prevede che al finanziatore spetti un tasso di interesse pari ai buoni del tesoro a 10 anni maggiorati dell’1,5%.
La rata annuale non può superare i 30 milioni all’anno (interessi compresi), ossia la somma messa a disposizione dallo Stato a garanzia del credito.
Ovvero: lo Stato non ha 360 milioni per pagare la ricostruzione cash e costringe il commissario a mendicare un prestito con le banche che si vedranno restituire il prestito dallo Stato in 12 anni, maggiorato degli interessi.
(da agenzie)
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