“PORTANO MALATTIE E VIOLENZA”: GLI STEREOTIPI RAZZISTI DI OGGI COME SUI MERIDIONALI NEL ’57
I PREGIUDIZI CHE SI RIPETONO
In questi ultimi mesi, soprattutto sui social network, è esplosa la discussione sui migranti.
Alcune argomentazioni vanno per la maggiore, soprattutto per richiedere uno stop all’accoglienza. Però, più le sentivo più mi sembrava di averle già sentite.
Così ho fatto una piccola ricerca sulle lettere che Specchio dei Tempi riceveva negli Anni Cinquanta.
All’epoca la polemica era sui migranti del Sud Italia.
Ecco cosa è venuto fuori.
COSTANO TROPPO
Avete presente quando avete 20 anni? Uno non se ne accorge, poi li rimpiange nei successivi 60.
Il periodo 1950-1963 è universalmente riconosciuto come quello del Miracolo Italiano, il boom economico che non si è mai riusciti a replicare.
Il costo? Forse bisognerebbe fare due conti seri anche oggi.
Secondo due rapporti della fondazione Leone Moressa e Andrea Stuppini, un collaboratore de «lavoce.info», nel 2014 le imprese create dagli immigrati in Italia hanno creato valore aggiunto per 85 miliardi di euro.
Togliete tutte le spese per l’accoglienza e il respingimento, aggiungete le entrate che provengono dai migranti: l’Italia ha guadagnato 3,9 miliardi.
FACCIAMO ENTRARE DEI CRIMINALI/TERRORISTI
Ovviamente non si tratta di percentuali vere, ma questa era la percezione all’epoca. Percezione che si ha tutt’oggi.
Questo perchè, quando si parla di migranti, è quasi sempre nelle pagine di cronaca nera.
Nel 2014 su due dei principali giornali italiani la percentuale di articoli sui migranti finiti in cronaca batteva sul 70-75%.
Non si hanno notizie di attentati su suolo europeo di terroristi migranti.
Il più sanguinoso atto di terrorismo avvenuto in Europa dal Dopoguerra è stato compiuto da Anders Behring Breivik, norvegese, cattolico: 77 vittime nel 2011.
CI RUBANO IL LAVORO
È una delle argomentazioni più in voga. Se lo era durante il Miracolo Economico, figuriamoci oggi che siamo in crisi recessiva.
Secondo i dati Istat, però, in Italia ci sono 2,4 milioni di occupati stranieri (il 10,8% del totale).
I due mondi non si toccano.
Il 63% degli immigrati è relegata a una decina di mestieri, quasi tutti poco qualificati e in cui non si trovano quasi italiani: badanti, spaccapietre, raccoglitori di ortaggi.
La crisi, poi, ha colpito più gli immigrati che gli italiani: 9 punti rispetto ai 2,8 dei nostri connazionali.
PORTANO MALATTIE
Beh, all’epoca si diceva anche questo. Quando una popolazione si sposta porta con sè le malattie tipiche della sua area di provenienza.
Lo sanno bene le popolazioni precolombiane, sterminate dal vaiolo e dal morbillo portate dai conquistadores spagnoli.
Ma una cosa sono le malattie, un’altra le fobie.
Prendiamo l’Ebola. Ha ucciso 11.184 persone su 27.341 infetti (dati World Health Organization aggiornati al 17 giugno), in pratica tutte in Guinea, Liberia e Sierra Leone (11.169).
Questo perchè da quelle parti hanno strutture sanitarie pessime. In Italia, Spagna, Regno Unito e Usa si contano 7 casi, un solo morto. Negli Stati Uniti.
SONO VIOLENTI E MALEDUCATI CON LE DONNE
La cultura e le tradizioni hanno il loro peso, questo è un fatto.
E sicuramente in alcuni Paesi il ruolo della donna è insopportabilmente schiacciato. Ma anche gli italiani non sono ben messi: due anni fa su 131 femminicidi, 94 sono stati perpetrati da italiani.
C’è ancora molto lavoro da fare, su tutti i fronti.
Raphaà«l Zanotti
(da “La Stampa”)
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