“PRONTO, SONO BEPPE, TU COSA PENSI DI MARRA?”: L’INCHIESTA TELEFONICA DI GRILLO
IL LEADER CHIAMA I CONSIGLIERI CAPITOLINI PER CHIEDERGLI UN’OPINIONE SUL DIRIGENTE IMBARAZZANTE CHE VORREBBE FAR RIMUOVERE…MA LA RAGGI E’ INAMOVIBILE: “SIA CHIARO, SENZA DI LUI NON VADO AVANTI”
«Pronto, sono Beppe, tu, cosa pensi di Raffaele Marra?»: da ieri pomeriggio, racconta oggi Repubblica in un articolo a firma di Giovanna Vitale, è sceso in campo Grillo.
Il capo del MoVimento 5 Stelle ha telefonato ai 29 consiglieri comunali per sondare il loro umore riguardo l’ex vicecapo di gabinetto della sindaca Virginia Raggi, finito di nuovo nella bufera e in predicato di essere spostato dalla responsabilità del personale a quella del commercio e delle attività produttive.
Il problema Marra è nuovamente scoppiato dopo un articolo de L’Espresso, dove si parla di una convenzione tra il Comune di Roma (firmata da Marra) e Fabrizio Amore (quale rappresentante legale di Arca 93 Srl), indagato poi per turbativa d’asta nell’ambito della seconda tranche dell’inchiesta Mafia Capitale.
La convenzione, siglata il 23 luglio 2009, riguarda 53 appartamenti nel residence “Borgo del Poggio”, affittati a un canone annuo di 1,4 milioni di euro.
Lo stesso giorno viene firmato un altro contratto con la sorella di Amore, rappresentante legale della Ge.im 96 Srl per altri 43 appartamenti nello stesso residence: 1,2 milioni di euro annui. Grillo telefona per farsi un’idea su come la pensa la maggioranza grillina in Campidoglio prima di agire:
Prima di tornare nella capitale, tra oggi e domani, per scomunicare una volta per sempre il dirigente comunale di rito alemanniano diventato il braccio destro di Virginia Raggi, vuol conoscere il giudizio degli eletti.
Cercare di penetrare il mistero Marra: sapere chi è davvero l’uomo che la sindaca di Roma continua a difendere a oltranza. A dispetto delle inchieste giornalistiche e delle ombre che si allungano sul suo passato, nutrito di relazioni pericolose e affari sospetti. Quelle 29 telefonate rappresentano una novità rispetto alla distanza finora mantenuta da Grillo coi livelli medio-bassi del Movimento.
Incontrati tutt’al più in occasioni ufficiali come la festa di Palermo o nel corso di assemblee plenarie tipo il blitz di una settimana fa a Palazzo Senatorio, ma mai interpellati singolarmente.
Un maxi-sondaggio, promosso in prima persona dal “garante”, che segnala la gravità della situazione.
Alla vigilia di un passaggio cruciale come il referendum del 4 dicembre, i pasticci del cosiddetto “raggio magico” in Campidoglio rischiano infatti di danneggiare la madre di tutte le battaglie.
Come pure dimostra la leggera flessione dei consensi registrata dai 5stelle in tutti i sondaggi. Grillo lo ha capito e ha deciso di correre ai ripari.
Anche perchè stavolta non sono solo i parlamentari a lamentarsi: l’altro ieri il manipolo di sei-sette dissidenti guidato dai lombardiani Marcello De Vito e Paolo Ferrara, presidente dell’Aula e capogruppo del M5s capitolino, è stato chiaro: «Vogliamo parlare con Beppe. Questa situazione non è più sostenibile. Per noi Marra deve essere spostato in una posizione più defilata, ma Virginia si oppone, approfittando della rotazione dei dirigenti intende trasferirlo dal Personale alla guida delle Attività produttive».
Il leader M5S era atteso oggi e domani nella Capitale: il suo viaggio ora è in forse ma si è sentito con la sindaca. Ma, racconta Emanuele Buzzi sul Corriere della Sera Roma, la chiacchierata non è bastata a trovare una soluzione:
Raggi, però, sembra inamovibile e al momento i Cinque Stelle navigano in alto mare. Proprio per sciogliere i dubbi (e forse anche per chiarire i programmi dei prossimi giorni) Grillo e Raggi si sono sentiti lunedì.
«Tra loro c’è stata una lunga telefonata», raccontano i rumors. Un colloquio che, però, al momento non ha prodotto risultati.
Una tappa intermedia in vista di un chiarimento probabilmente definitivo. «Dobbiamo parlare», si sono detti sindaca e garante al termine della telefonata. Raggi, infatti, avrebbe chiesto a Grillo di tener conto delle sue indicazioni facendo delle valutazioni più ampie rispetto alle critiche che sono state mosse a Marra e, indirettamente, a lei. Possibile che il confronto avvenga subito prima o subito dopo il viaggio di Raggi ad Auschwitz (con 136 studenti, in programma da domenica a martedì prossimo).
Ma c’è un problema irrisolvibile: «Sia chiaro: senza di lui non vado avanti», avrebbe detto secondo il Messaggero la sindaca a tutti quelli che le chiedevano la testa del dirigente.
(da “NextQuotidiano”)
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