PROTEZIONE CIVILE: UNA MULTINAZIONALE DA 700 DIPENDENTI CHE GESTISCE QUASI 2 MILIARDI L’ANNO
SENZA TROPPI CONTROLLI, HA EMESSO 250 ORDINANZE IN DUE ANNI …LA GRANDE ABBUFFATA DI ANEMONE PASSATO DA 10 A 37 MILIONI DI GIRO D’AFFARI, DI GIAFI DA 44 A 88 MILIONI, DELLA IGIT (+50%)… A PRATICA DI MARE SPESO UN MILIONE DI EURO PER SPUNTARE LE SIEPI
La Protezione civile di Bertolaso è una multinazionale con ben 700 dipendenti che, nei nove anni sotto la guida del suo potente e decisionista capo-dipartimento, ha cambiato volto e moltiplicato la sua potenza di fuoco.
Si interessa di tutto, dal terremoto dell’Aquila al Congresso europeo delle famiglie numerose, dall’esplosione di Viareggio alle regate della Louis Vitton Cup.
Abbiamo assistito a una escalation mostruosa di ordinanze, 330 del governo Berlusconi dal 2001 al 2006, 46 del’esecutivo Prodi, 250 in due anni al ritorno del Cavaliere a Palazzo Chigi.
Con l’attuale premier, la Protezione civile mette il cappello anche sugli scavi di Pompei, sui festeggiamenti per i quattrocento anni della nascita di San Giuseppe da Cupertino, sulle piscine dei mondiali di nuoto, sulla riesumazione delle spoglie di Padre Pio.
Si muovono miliardi, dieci in dieci anni, di cui 1,9 solo nel 2008.
Denaro speso senza troppi controlli, spesso in deroga, in nome costante dell’emergenza, a piani regolatori e alla trasparenza degli appalti.
Insieme ad opere necessarie come le case all’Aquila e alle cattedrali nel deserto della Maddalena ( 327 milioni), abbiamo anche interventi sorprendenti: quelli per sistemare il traffico a Napoli, le gondole e i vaporetti a Venezia, le rotonde per i mondiali di ciclismo a Varese, l’anno giubilare paolino.
Miliardi che creano anche fortune imprenditoriali.
Vediamo alcuni bilanci di società i cui nomi sono emersi nell’inchiesta della Procura di Firenze.
La ditta Anemone di Grotaferrata, che ha costruito alla Maddalena il palazzo delle conferenze e a Roma alcune piscine per i mondiali, è passata da un giro di affari nel 2008 di 10 milioni a ben 37 milioni nel 2009 “in forza di appalti con la Pubblica Amministrazione” come si legge nel bilancio.
La fiorentina Giafi che ha costruito l’albergo per il G8 alla Maddalena, è passata da 44 a 88 milioni di fatturato e a bilancio scrive: “il governo in carica mostra di aver preso coscienza che bisogna colmare il gap infrastrutturale del Paese”.
Raddoppia le entrate anche la Igit, cui Bertolaso & C. hanno affidato la ristrutturazione dell’aeroporto di Perugia (25 milioni) e del carcere di Sassari (58 milioni).
L’inchiesta di Firenze parla di “rapporti gelatinosi” tra i grandi burocrati pubblici e le imprese private, con appalti facili e spese gonfiate.
Con un rivolo di interventi atipici che con la Protezione civile poco avrebbero a che fare, ma ugualmente gestiti dalla struttura di Bertolaso.
A Pratica di Mare, per il summit Nato-Russia, si sono spesi 36 milioni di euro solo per la scenografia , ben 1 milione di euro per spuntare prati e siepi, 42mila euro per i cartelli stradali.
Nel 2009 lo stanziamento a favore della Protezione civile era stato ridotto a 1,6 miliardi di euro (per i noti tagli ai ministeri), ma Bertolaso aveva già protestato per una integrazione.
All’orizzonte già si vedono l’Expo 2015 di Milano, le Olimpiadi 2020, il Gran Premio di Formula 1 a Roma: un altro getto di miliardi per altre emergenze d’oro.
E le imprese già si leccano i baffi.
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