PROVE DI FEDERALISMO, PIU’ TASSE SULLE IMPRESE: NEI NUOVI STUDI DI SETTORE, AL NORD RICAVI RIVALUTATI DEL 17%
COMINCIA A VEDERSI IL BLUFF FEDERALISTA NEI NUOVI STUDI DI SETTORE REGIONALIZZATI: LE CITTA’ PIU’ TARTASSATE SONO MILANO, VENEZIA E BOLOGNA… 220.000 AZIENDE DEL SETTORE EDILE DEL NORD SARANNO SOGGETTE A PIU’ TASSE…I RISULTATI DELLO STUDIO DELLA CGIA DI MESTRE
Il fisco in salsa federalista sa già di promessa mancata.
A sorpresa, da una prima indagine sugli effetti dei nuovi studi di settore “regionalizzati”, si scopre che non solo l’obiettivo di pagare meno tasse si allontana, anzi si ribalta, ma a versare di più sarà proprio quella parte del Paese che da sempre lo invoca, il Nord.
Le città più tartassate sono proprio Milano, Venezia e Bologna.
Notizia ferale per i 3,6 milioni di contribuenti soggetti agli studi.
A partire dalle 220.000 aziende del settore edile, le prime a testare il nuovo meccanismo di accertamento legato alle diversità territoriali.
Entro il 5 agosto, si sono dovute confrontare con un livello di fatturato presunto, relativo al 2009, superiore a quello del 2008 anche del 17%.
E dunque saranno soggette a più tasse.
La simulazione, condotta dalla Cgia di Mestre, tiene conto dei criteri introdotti dalla legge 133 del 2008, pensati come apripista del federalismo fiscale.
In pratica, con il nuovo modello, si fanno rientrare tre tipi di correttivi “federalisti”.
Il primo, territoriale, è basato su indicatori locali come retribuzioni, reddito disponibile e quotazioni immobiliari.
Il secondo, congiunturale, scorpora gli effetti della crisi.
Il terzo, individuale, considera livelli di calo di fatturato molto rilevanti.
Tre correttivi che nelle intenzioni dovevano alleggerire i ricavi presunti su cui calcolare le tasse, proprio perchè legati al territorio.
E invece no, o almeno non ovunque.
Lo studio della Cgia di Mestre prende ad esame il conto economico di due piccole imprese edili (due soci e un dipendente) e colloca la loro attività nei vari capoluogo, una costruisce e l’altra ristruttura immobili.
Applicando i nuovi criteri incorporati da Gerico, i risultati sono inaspettati.
La prima impresa vede aumentare il fatturato presunto in quasi tutte le regioni del Nord, in particolare + 16,8% a Bologna, +16,3% a Milano, +10,3% a Venezia, ma anche + 7,9% ad Ancona, + 5,4% a Roma, +4,3% a Firenze.
La seconda impresa, quella di restauro, paga più tasse quasi ovunque: +17% a Milano, +12% a Torino, Venezia e Trieste, +14% a Firenze,
Se a questo quadro si accosta la crisi del settore costruzioni (-7%) e quello dell’economia in generale (-5,5%) si comprende, secondo i dati della Cgia, che le prime prove dell’impatto federalista accentuano i problemi, anzichè risolverli.
Con buona pace dei tanti sostenitori della presunta panacea ai mali italici.
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