PROVINCE ABOLITE PER PROPAGANDA: COSTERANNO DI PIU’
IL MILIARDO DI EURO CHE RENZI AVEVA PREVENTIVATO DI RISPARMIARE IN REALTà€ HA PROVOCATO CAOS E INCERTEZZA…. ALLA FINE PORTERà€ A UN ESBORSO PIÙ ALTO
Il problema più grave è come e dove ricollocare i dipendenti provinciali, schiacciati in un palleggio tra Comuni e governo centrale.
Inoltre la quotidianità impone di confrontarsi coi servizi sospesi, l’assistenza ai disabili cancellata, la manutenzione delle strade bloccate, i trasferimenti di personale impossibili per via di norme contraddittorie e inattuabili.
Il passaggio più facile è stato quello di abolirle, le Province.
Una medaglia sul petto di questo governo, sbandierata da Graziano Delrio ogni volta che le telecamere e i giornali glielo permettono.
Il problema non era l’abolizione. Quello era il passaggio più semplice.
A oggi niente è accaduto.
Troppe le norme contraddittorie che, tra la legge di Stabilità e la riforma di Graziano Delrio, avrebbero dovuto regolare la riorganizzazione delle funzioni e il ricollocamento del personale. Ma non solo.
Sono spariti, dalla sera alla mattina, una lunga serie di servizi.
L’assistenza ai disabili, demandata alle Asl, ma anche cose molto meno gravi, solo all’apparenza, come la gestione dell’ordine pubblico che non ha più un interlocutore fondamentale.
E allora caos. In tutte le salse.
Altro ostacolo è stata l’istituzione delle aree vaste che, in teoria, hanno iniziato dal primo gennaio scorso la loro missione, ma si trovano già sull’orlo del fallimento.
Così il governo, nella persona di Delrio, scarica sulle Regioni: “Con le leggi di riordino le Regioni devono riprendersi le competenze che non vogliono lasciare alle Province definendo le risorse: il personale e i costi finanziari. Le leggi di riordino sono state fatte da 12 regioni su 15, ma solo la Toscana l’ha fatta completamente”.
Il finale è che le aree metropolitane e le Province rimaste chiedono sempre più soldi, e il miliardo che il governo diceva di risparmiare costerà il doppio.
Emiliano Liuzzi
(da “Il Fatto Quotidiano”)
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