PUBBLICITARI CONTRO BERLUSCONI: “COSI’ CI ROVINI”
INTERVISTA A LORENZO SASSOLI BIANCHI, PRESIDENTE DELL’UPA
Il presidente dell’Upa Lorenzo Sassoli Bianchi, l’associazione che riunisce tutti i big spender della pubblicità (da Fiat a Ferrero a Barilla a Unilever a Procter) prende rumorosamente le distanze dalle strategie suicide di Silvio&Santanchè : la crisi ha effetti terrificanti per noi anche per le loro aziende…speriamo ragionino ….non è tempo di guerre sante
Allora, come prima cosa, come va l’autunno? Ci può dare qualche anticipazione?
Sugli investimenti pubblicitari manteniamo le previsioni già indicate, ovvero un -12% rispetto al 2012. Tendenza in peggioramento considerati tre fattori di instabilità contingente: l’aumento dell’Iva, la durata del governo e i venti di guerra. Tre elementi di forte destabilizzazione che potrebbero influire sui consumi e avvitare gli investimenti pubblicitari in una spirale ancor più negativa.
Ma l’intervento in Siria, anche se noi non ci siamo, incide?
Quella che si prospetta non è una guerra in una regione qualunque. Stiamo gettando benzina in un falò di lotte tra fazioni di cui non conosciamo nè origine nè sviluppi. Le conseguenze sono imprevedibili. Di sicuro si genera incertezza e quindi si riduce la già pessima propensione al consumo.
Quindi lei dice “per mantenere, per restare cosi come siamo…”
Per arrestare l’emorragia, in questo momento, siamo a -17%. Noi di Upa siamo fiduciosi per statuto e pensiamo che il mercato chiuda a -12%. Ma il passato recente, l’ultimo lustro ci ha insegnato che la crisi è un drago a molte teste e tutte le previsioni basate su aspettative razionali si bruciano come lingue di fuoco.. Aggiunga la situazione da comma 22 di un Iva cosi alta, l’instabilità politica e la minaccia di una guerra globale. Il risultato da zero, zero capacità di guardare oltre stamattina.
Stabilità di governo: ieri è intervenuto il presidente Napolitano, è stato molto netto e anche lei mi ha anticipato, ribadendo che è un valore importante…
Entro nel vestito grigio medio di un politico ma per uscirne subito. Non faccio niente, trovo al limite le risorse per non aumentare l’Iva e lascio durare il governo il più possibile. La politica è amministrazione, diceva Calvino, e aggiungeva che ai politici bisogna chiedere innanzitutto di non fare danni. Poi a difendere e semmai a rilanciare il Paese ci pensa il Paese stesso con il suo tessuto economico e sociale, come è sempre stato.
Certo, perchè una crisi di governo in questo momento sull’economia pubblicitaria e reale sarebbe devastante…
Sull’economia reale in primis. I fondamentali sono in fibrillazione, ripresa, caduta repentina, di nuovo ripresa ma flebile. Un altalena di illusioni e delusioni. Intanto perdiamo Pil come se piovesse. Si metta nei panni di una multinazionale che in questi giorni deve decidere il budget pubblicitario per il 2014 da destinare all’Italia. Un risiko terrificante, voglia di mollare, pressione per spostare gli investimenti in aree più dinamiche. La pubblicità è l’adrenalina dell’economia, se si ferma è come fermare il tempo come diceva Ford. Se gli investitori stranieri fuggono di fronte alla nostra situazione nella prossima assemblea dell’Upa potremmo parlare in dialetto milanese e ci capiremmo tutti. Ma io resto fiducioso. Il nostro Paese ha risorse che non sa di avere e nei momenti critici ha sempre dimostrato una insospettabile capacità di recupero.
La dottoressa Santanchè, è una collega, è capo di una importantissima concessionaria e quindi le sa queste cose. Quindi alla Santanchè non politica, ma imprenditrice, Sassoli che cosa dice?
Parlo alla Santanchè perchè Berlusconi intenda, le sue aziende vivono di pubblicità . Io a tutti loro dico: “Siate responsabili. Fareste del male alle vostre stesse aziende”. Confido nella loro ragionevolezza e da laico faccio digiuno contro la guerra come chiesto dal Papa, contro tutte le guerre sante……
Quindi mantenere lucidità e responsabilità ?
Responsabilità , strada maestra sempre foriera di buoni consigli e di cattivi esempi. Rientro per un attimo nelle vesti di un politico e mi chiedo, come mai in Italia non si riesce a formare un Partito dei Moderati? E’ la maggioranza silenziosa del Paese, un’opposizione cognitiva che non riesce mai ad esprimersi appieno. Come mai non nasce una forza che si faccia carico di quella parte del Paese maggioritaria che non è rappresentata da nessuno, non ha associazioni che la sostengono e, però, è quella che sostiene il Paese? Mistero di una maggioranza confusa, attonita, disorientata.
Qualcuno dice che potrebbe essere lei a farsene carico…
Io mi occupo tutte le mattine di Polis. Creo valore, sostengo l’occupazione, la mia azienda rispetta i canoni delle sostenibilità ambientale, paga milioni di imposte all’anno, non ho conti all’estero. Nel pomeriggio la Polis della mia città mi chiede di far funzionare i Musei Civici. Se non le bastasse come Polis in questo momento tento di convincere il maggior fruitore di investimenti pubblicitari del Paese a non staccare la spina al Governo…il resto è una burla, non guiderò il partito dei Moderati ma se mi chiedessero un contributo non mi tirerei indietro. Dipende dal progetto.
Perchè, mai dire mai. Se ne era parlato sui giornali.
Io non mi occupo di politica, tanto so, come le ho appena spiegato, che è la politica ad occuparsi della mia giornata.
Mi permetta questo inciso. Non tutte le aziende vanno male. Tra quelle che vanno bene c’è anche la sua. Da parte sua – lo dico per un punto-chiave, perchè lo so – c’è investimento, tecnologia, ma anche fiducia nella pubblicità . L’ha mantenuta magari nonostante abbia dovuto fare anche lei due o tre conti, però ha mantenuto la fiducia nella pubblicità .
Guardi, gli investimenti pubblicitari della mia azienda negli ultimi 5 anni sono cresciuti del 60%. Parallelamente il fatturato è cresciuto più o meno della stessa percentuale e il valore di borsa anche. Esiste una dimostrazione più limpida di questa dell’efficacia della pubblicità ? E sottolineo che la Valsoia è un’azienda prettamente nazionale, cresciuta con una piccola quota di esportazione.
Una riflessione sulle polemiche Rai, Miss Italia…
Le donne italiane restano sempre le donne più belle del mondo. Con o senza Miss Italia. Funziona, non funziona, è una formula vecchia? Tutto opinabile ma se una formula è vecchia si prendono nuovi autori e si fa un nuovo progetto di programma con l’obiettivo di esportare il format. Questo fa una tv a vocazione pubblica ma con una gestione manageriale forte.
Secondo Lei il futuro della Rai passa attraverso un nuovo modello di governance?
Bisogna innanzitutto disincagliare la Rai dalla politica., quella bassa per intenderci. Dare forza alla qualità misurandola con il Qualitel, uno strumento che è a disposizione della Rai e che nessuno sta utilizzando. Inoltre abbiamo suggerito una rete senza pubblicità perchè la Rai ritorni realmente servizio pubblico. Quando io leggo che i 3 milioni che hanno visto Jovanotti sono considerati un “flop”, inorridisco, perchè 3 milioni di spettatori, tra l’altro spettatori intelligenti rispetto anche a un artista intelligente e a uno spettacolo intelligente, significa un’audience molto interessante per i pubblicitari. Sono preferibili 3 milioni di spettatori appartenenti a nuovi target per Rai Uno rispetto a 4 milioni di spettatori indefiniti. Luigi Gubitosi sta facendo un buon lavoro, ma ha i vincoli della governance che è una espressione di bassa politica.
Però non mi ha risposto su Miss Italia…
Se c’è la qualità , non si demonizza nulla. Non c’è ragione, questo concorso fa parte della storia dell’Italia. Va solo ripensato.
Lo stesso vale per Mission, criticato forse troppo precipitosamente… Dipenderà da come lo si fa…
Nel mondo dei reality c’è tutto lo scibile umano. E’ il grandangolo della realtà come dice Freccero, dopamina e serotonina assieme. Le faccio qualche esempio: una lavatrice, un forno a microonde, un frigo, oppure un bambino. L’ultimo caso in tema di reality “oltre la realtà ” viene dal Pakistan, dove lo show in questione, Amaan Ramazan, sono sette ore in diretta durante le giornate di digiuno del Ramadan, si propone con un conduttore celebre, Aamir Liaquat Hussain, a metà fra il sex symbol e il dotto religioso, che offre premi in cambio di risposte esatte a domande sul Corano. Durante la trasmissione, delle coppie si sono viste offrire bambini abbandonati. L’Ong che collabora con il programma difende l’iniziativa, ma le polemiche non mancano. In Cina, nel frattempo, sta per essere inaugurato un intero canale dedicato solo ai panda giganti della riserva di Chengdu, con le immagini di 28 telecamere trasmesse 24 ore su 24. Negli Stati Uniti invece si attende per fine 2014 The ghost inside my child, il fantasma dentro il mio bambino, che promette solo storie vere con bambini che raccontano «ricordi di vite precedenti » o passate esperienze traumatiche. Stando a tutto ciò io difendo la scelta di Giancarlo Leone di inviare Albano in luoghi di sofferenza purchè tutto ciò non si trasformi in un ennesimo show sul dolore. D’altronde credo che se avessero proposto il programma ad Umberto Eco si sarebbe defilato. L’intrattenimento deve essere intelligente ma pur sempre intrattenimento rimane.
(da “L’Huffington Post”)
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