“QUANDO HO SAPUTO CHE BOCCHINO ERA UN DEPUTATO E NON UN PUNTO DEL NOSTRO PROGRAMMA CI SONO RIMASTO MALE”
CHIEDIAMO L’ESPULSIONE DAL PDL DI CHI HA DETTO UNA FRASE DEL GENERE, OFFENDENDO GLI ISCRITTI E LA STORIA POLITICA DEL MOVIMENTO… BRANCHER CONDANNATO, VERDINI, DELL’UTRI, CALIENDO, COSENTINO INQUISITI, MA QUALCUNO HA LA FACCIA DI TOLLA DI CHIEDERE L’ESPULSIONE DI CHI DIFENDE LA LEGALITA’
Due anni di galera per ricettazione e appropriazione indebita a un sottosegretario che qualcuno voleva proteggere dalla giustizia, promuovendolo ministro.
Espulsione dal Pdl per chi si era opposto alla nomina, facendola cadere.
Inquisiti per associazione a delinquere e associazione segreta due sottosegretari, un coordinatore del Pdl, un condannato a sette anni per collusioni con la mafia.
Espulsione per chi ha chiesto le loro dimissioni dagli incarichi.
Una legge sulle intercettazioni che avrebbe favorito, nella stesura originale, la criminalità mafiosa, impedendo il lavoro dei giudici e della polizia, oltre che a limitare la libertà di stampa.
Espulsione per chi ha criticato il favore alla criminalità .
Al grido “il Pdl è cosa nostra” le schiere berlusconiane cercano ora di espellere chi ha difeso la legalità e il decoro del Pdl, senza neanche immaginare a cosa andranno incontro, ovvero alla loro fine.
Si è consumato ieri sera il suidicio politico di Silvio Berlusconi e del suo delirio di onnipotenza, circondato dalla corte dei miracolati.
Con senso di responsabilità verso gli elettori di centrodestra, Fini ha cercato di offrire al premier una tragua basata su 5 condizioni:
1) definire un “codice etico” interno
2) convocazione degli stati generali dell’economia per affrontare i problemi degli italiani
3) azzeramento delle cariche di partito
4) aggiornamento del programma di governo
5) commissione interna per valutare i costi del federalismo
Berlusconi ha respinto ogni proposta assumendosi l’intera responsabilità di aver tradito il mandato degli elettori.
Ora il Pdl sarà il partito degli indagati che espelle chi chiede legalità e gli italiani sapranno come regolarsi.
Espulsioni farsa a parte.
Perchè Fini non può essere espulso per statuto e l’iter pr espellere gli altri è lungo e complesso.
Se poi uno si rivolgerà al giudice ordinario, ci sarà da ridere quando verrà reintegrato e qualcun altro condannato per abuso di potere.
Non a caso Letta, Tremonti e Bossi, pr motivi diversi, hanno le mani nei capelli e disapprovano il suicidio politico.
Da parte nostra gradiremmo che venisse espulso chi ha pronunciato ieri questa squallida frase “quando ho saputo che Bocchino era un deputato e non un punto del nostro programma ci sono rimasto male”.
Se il programma del Pdl deve essere oggetto di osservazioni da puttanieri di tal fatta, o il programma vale poco o è un mentecatto chi esprime tali concetti che offendono il popolo di centrodestra.
Sono frasi indegne e oltragiose che prevederebbero il deferimento ai probiviri sicuramente di più di chi ha cercato di difendere la legalità nel nostro Paese.
La frase virgolettata è stata riportata da uno dei maggiori quotidiani italiani a pag. 3: parole e musica di Silvio Berlusconi.
O smentisce e chiede scusa o vada fuori dalle palle.
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