QUANDO IL PADRE DI UNO DEI VIOLENTATORI DI CASAPOUND DI VITERBO DISTINGUEVA TRA STUPRI COMPIUTI DA STRANIERI E DA ITALIANI
INVECE DI DIFENDERE IL FIGLIO, FAREBBE BENE A SPUTARGLI IN FACCIA
“Lo stupro è stupro, ma quando è fatto da chi accogli ha un sapore ancora più infame”. Così scriveva su Facebook Lorenzo Chiricozzi, padre di Francesco, il 19enne arrestato insieme al 21enne Riccardo Licci con le pesantissime accuse di violenza sessuale di gruppo e lesioni ai danni di una 36enne viterbese. Come si ricorderà , i due, con un tranello, attirarono la donna in un locale a disposizione di CasaPound, la bloccarono, la picchiarono, la violentarono fotografandola e riprendendola col telefonino. Immagini agghiaccianti che condivisero con familiari e amici.
Immagini che li inchiodano alle loro pesanti responsabilità . Tutto accade tra l’11 e il 12 aprile. La donna, violentata per ore, Filmata e fotografata per diventare trofeo dei due giovani..
A scriverlo, “Viterbo News24”.
“Lo stupro è stupro, ma quando è fatto da chi accogli ha un sapore ancora più infame”, come dicevamo, è una frase che il padre del più giovane dei due militanti di CasaPound accusati della violenza scrisse sul suo profilo poco più di un anno fa.
Riletta oggi, alla luce della vicenda nella quale è pesantemente coinvolto il figlio, ha un suono sinistro, amaro
La bacheca di Lorenzo ”Nenne” Chiricozzi, conosciuto come “Nenne”, dopo i fatti di aprile è accessibile soltanto agli ”amici”. Una bacheca fitta di post che riportano notizie di aggressioni e stupri. Ma solo quando a violentare erano stranieri e immigrati.
Ora il violentatore è suo figlio.
(da agenzie)
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