QUANTI SONO I FOLLOWER FAKE DELLA MELONI? SOTTO I SUOI POST C’È UN PROFLUVIO DI MESSAGGI DI UTENTI EXTRACOMUNITARI, IN PARTICOLARE INDIANI, BENGALESI E SUDAMERICANI
QUASI TUTTI SONO POCO ATTIVI, BLINDATI E CON POCHISSIME INTERAZIONI. INSOMMA, SONO VISIBILMENTE FAKE… SU TWITTER SENTENZIANO: “È GIAMBRUNO IN INCOGNITO”
Chi segue i profili social di Giorgia Meloni si sarà accorto che la presidente del Consiglio vanta una marea sconfinata di follower indiani, bengalesi, indonesiani, mediorientali, ma anche sudamericani e in generale extracomunitari. Una quantità di seguaci stranieri tale da surclassare quasi quelli italiani.
Il fenomeno era peraltro riscontrabile molto tempo prima del suo discorso all’Onu, complice il quale Meloni potrebbe essersi aggiudicata nuovi fan (o detrattori) internazionali.
Sono in molti a trovare un filino sospetta – sulle pagine social dell’inquilina di Palazzo Chigi – la massiccia presenza di profili stranieri, molti dei quali con pochissimi o addirittura zero follower, e perlopiù blindati o visibilmente fake.
Tanto che molto spesso sotto i post della presidente del Consiglio, al profluvio di messaggi di utenti extracomunitari, si alternano quelli ironici dei commentatori italiani che sospettano si tratti di bot.
Ovvero di profili social ai quali corrisponde un nome, una foto profilo, spesso perfino una mini biografia, ma che di fatto sono fittizi e manovrati da software e programmi che li fanno interagire con gli utenti reali.
I bot servono ad accrescere numericamente i follower (e quindi la “popolarità”) di un utente, ma anche a pubblicare messaggi, rilanciare quelli altrui, commentare coordinatamente un post o un tweet per incensarlo o delegittimarlo, e grazie ad hashtag e a parole chiave renderlo “trending topic” ovvero farlo svettare fra gli argomenti più rilevanti.
Tornando al “multilaziale” (copyright Pino Insegno) traffico social della Meloni, si trova per esempio tale Abdullah Qamar che lascia qualche commento in inglese, per poi sentenziare in perfetto italiano: “Giorgia, sei la miglior premier di sempre!”. Qualcuno replica: “Lo sai dal Bangladesh?”, e un altro rincara, lapidario: “È Giambruno in incognito…”.
Del resto, è senza dubbio un’esperienza mistica leggere i patriottici post della presidente del Consiglio, spesso ridondanti di orgoglio italico, e poi trovare, tra follower, commenti e like, una copiosa quantità di account extracomunitari con i loro nomi esotici e alfasillabari di terre lontane.
Giorgia non ha la minima ragione di preoccuparsi di un eventuale “gombloddo” che la detronizzi per sostituirla con un Governo tecnico. In tale malaugurata ipotesi, potrebbe sempre presentarsi alle elezioni indiane o bengalesi. Farebbe il bot…to!
(da Dagospia)
Leave a Reply