QUI SI METTE MALISSIMO, L’ECONOMIA ITALIANA INCHIODA: IL PIL È SCESO NEL SECONDO TRIMESTRE DELLO 0,4%, RISPETTO AI TRE MESI PRECEDENTI. È UN DATO PEGGIORE DELLE STIME (0,3) CHE METTE A RISCHIO LA MANOVRA, VISTO CHE IL GOVERNO CONTAVA SU UNA CRESCITA DELL’1%
A DETERMINARE LA FLESSIONE È LA DOMANDA INTERNA: LE FAMIGLIE NON SPENDONO PER COLPA DELL’INFLAZIONE GALOPPANTE, E LE IMPRESE PRODUCONO MA NON VENDONO. E I POSTI DI LAVORO INIZIANO A RIDURSI
L’economia italiana non cresce più. Se per alcuni mesi era stata la più rapida in Europa ad agganciare la ripresa post-Covid, la spinta ora sembra esaurita. Nel secondo semestre si aspettava una battuta d’arresto, ma non così marcata: il prodotto interno lordo […] è sceso dello 0,4% rispetto al trimestre precedente, contro lo 0,3% atteso. Il tendenziale della crescita, rispetto allo scorso anno, passa dallo 0,8 allo 0,4% tra il primo e il secondo trimestre.
La crescita dell’economia che sarebbe già acquisita per il 2023 è dello 0,7%, se nella seconda parte dell’anno si registrasse lo stesso prodotto del secondo semestre 2022, previsione che ora qualcuno comincia a considerare ottimistica. Ciò che è sicuro è che la frenata del Pil crea altre forti complicazioni per la manovra di bilancio 2024 del governo che contava su una crescita, quest’anno, dell’1%.
A determinare la flessione del Pil e’ stata soprattutto la domanda interna, sottolinea l’Istat, mentre quella estera ha fornito un contributo nullo. Sul piano interno, l’apporto dei consumi privati è stato pari a zero, mentre sia quello della spesa delle Amministrazioni pubbliche sia quello degli investimenti è risultato negativo. L’inflazione a questi livelli sta frenando i consumi delle famiglie, che non spendono, mentre le imprese producono e non vendono (scorte +0,3%). I redditi netti pro-capite, mentre i posti di lavoro si sono ridotti dello 0,3%, sono aumentati dello 0,8%.
Per giunta l’inflazione non rallenta. Nel settore delle costruzioni dal quale viene parte della poca spinta al Pil, i prezzi crescono a luglio dello 0,8% mensile, e di un altro 1,4% annuo. Secondo la Confesercenti, quest’anno la crescita non andrà oltre lo 0,7%. E le cose per il governo si complicano. Anche il vice premier di Forza Italia, Antonio Tajani, ammette che lo spazio per una manovra espansiva di bilancio si è ristretto.
L’opposizione attacca: «Questi numeri, insieme a quelli resi noti ieri sul calo dell’occupazione a luglio per la prima volta dopo sette mesi, confermano il deterioramento della condizione economica del Paese — dice il responsabile economico del Pd, Antonio Misiani — e demoliscono la narrazione ottimistica che governo e maggioranza hanno continuato a sostenere nei mesi scorsi. È tutta Europa a rischiare la stagflazione e l’Italia non fa eccezione, con buona pace della propaganda della destra. La prossima manovra di bilancio è chiamata a fare i conti con la realtà».
«Oggi Meloni raccoglie quello che ha seminato in tutti questi mesi a Palazzo Chigi con il cappello in mano di fronte ai falchi dell’austerità», accusa il presidente del M5S Giuseppe Conte. «Meloni deve smettere di dare sempre la colpa a qualcun altro e deve rimboccarsi le maniche» dice l’ex premier.
(da agenzie)
Leave a Reply