QUOTA 100? SOLO ALLE PRIME 300.000 TELEFONATE
IN TEORIA GLI INTERESSATI DOVREBBERO ESSERE 360.000, MA CI SONO SOLO 4,7 MILIARDI… ALLA FINE SARANNO MOLTI DI MENO, ANDARE IN PENSIONE CON IL 20% IN MENO CHI SE LO PUO’ PERMETTERE?
Quota 100 andrà solo ai primi trecentomila beneficiari che ne faranno domanda.
Gli altri dovranno aspettare i fondi e l’attesa sarà più lunga perchè le finestre si amplieranno, anche se il meccanismo non piace agli esperti della Lega che parlano di provvedimento snaturato.
Spiega oggi il Corriere che per garantire il taglio di due miliardi della spesa per «quota 100» potrebbe scattare una tagliola se più di 300 mila lavoratori chiedessero l’anno prossimo di andare in pensione prima (con almeno 62 anni d’età e 38 di contributi). La relazione tecnica al provvedimento dovrebbe infatti stimare una propensione al pensionamento anticipato pari all’85% della platea potenziale di 360 mila lavoratori. Il governo è sicuro che alla fine saranno meno, ma se non dovesse andare così ci sarebbe la clausola di salvaguardia.
Il dettaglio delle misure arriverà dopo Natale, probabilmente con un decreto legge che affermerà la temporaneità di «quota 100» e varrà solo per il triennio 2019-2021. Cambierà anche la distribuzione dello stanziamento.
In un primo momento sarebbe dovuto costare 6,7 miliardi nel 2019 e 7 miliardi nei due anni successivi. Scenderà invece nel 2019 a 4,7 miliardi, per poi stabilizzarsi a 8 miliardi nel biennio seguente: una modifica che ha concorso a riportare il rapporto deficit-pil vicino al 2%.
Infine, per mitigare il peso di quota 100 sui conti pubblici sono stati adottati ulteriori meccanismi, come le «finestre» di uscita e il divieto di cumulo.
Nel primo caso è la soluzione che dilata i tempi tra il momento in cui si maturano i requisiti di quota 100 e quello in cui si percepisce effettivamente la pensione. Si tratta di 3 mesi.
Dunque coloro che, per esempio, avranno 62 anni di età e 38 di contributi a gennaio potranno percepire la pensione da aprile.
Per i dipendenti pubblici (sono circa 120mila quelli interessati) vale il preavviso di 3mesi, quindi la prima finestra utile si collocherà nel mese di luglio e poi seguiranno le successive.
Un meccanismo, insomma, che nel 2019 porta a circa 360mila persone la platea dei potenziali destinatari del provvedimento e di conseguenza ne diminuisce il costo.
Ma nel caso l’andamento delle domande fosse superiore alle attese e quindi alle disponibilità finanziarie scatterebbe la «tagliola» allungando le «finestre»,da 3 a 6 mesi.
(da “NextQuotidiano”)
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