RAGGI FA LA SPESA CON LA SCORTA, NESSUNO LA CRITICHEREBBE SE PROPRIO I CINQUESTELLE NON AVESSERO GETTATO PALATE DI FANGO SU ALTRI ESPONENTI POLITICI SOGGETTI A TUTELA
GIUSTO CHE IL SINDACO DI ROMA ABBIA UNA TUTELA DOPO MINACCE RICEVUTE, MA A CHE TITOLO USA ABITUALMENTE UN’AUTO DEL COMUNE PER FINI NON ISTITUZIONALI?
“Raggi va a fare la spesa con la scorta“, si legge su Repubblica.it, mentre il Messaggero opta per un “Raggi fa la spesa con l’auto di servizio e il caposcorta ordina: Niente foto”.
E invece le foto ci sono: si vede la prima cittadina di Roma immortalata nel parcheggio della Conad di via Casal Lumbroso accompagnata da due uomini in giacca e un’auto bianca, una Peugeot 208.
Sottotesto: la sindaca anti casta della Capitale si fa accompagnare dalla scorta persino per andare a fare la spesa. La memoria corre veloce e con questi presupposti è impossibile non paragonare il nuovo “caso Raggi” a quegli scatti che qualche anno fa immortalarono la senatrice dem Anna Finocchiaro al supermercato, con gli uomini della scorta intenti addirittura a spingere il carrello.
La sindaca della Capitale è sotto tutela: dopo aver denunciato alcune minacce (ricevute sia prima che dopo l’elezione in Campidoglio) la questura le ha vietato di spostarsi autonomamente.
Quando deve muoversi — sia per impegni istituzionali che per faccende private, comprese le visite al supermercato — ad accompagnarla deve esserci obbligatoriamente un agente della polizia di Stato armato, che è poi uno dei due uomini immortalati dalle fotografie (e probabilmente quello che il Messaggero qualifica come “caposcorta”).
L’altro uomo è invece un agente della municipale capitolina, mentre la Peugeot bianca è intestata alla Arval Service Lease, società che dal 2014 ha un accordo con il comune di Roma per la cessione in leasing di veicoli utilizzati dalla polizia municipale.
E in effetti basta una veloce ricerca d’archivio per accorgersi che da quando è sindaca, Raggi si sposta quasi sempre a bordo di quell’utilitaria Peugeot della municipale.
Su questo però ci sarebbe parecchio da ridire perchè un conto è spostarsi per ragioni istituzionali, altra cosa per fini privati.
In questi casi sarebbe opportuno che uno usasse mezzi propri, fermo restando l’auto di scorta a tutela.
La polemica sui social è quindi solo in parte motivata, ma sarebbe opportuno ricordare che proprio Di Battista ha sempre lanciato anatemi contro “i politici con la scorta”, segno della Casta corrotta.
Era inevitabile che l’argomento, prima o poi, si ritorcesse contro i Cinquestelle
(da agenzie)
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