REATO DI IMMIGRAZIONE CLANDESTINA: IL GOVERNO CANCELLERA’ LA PORCATA DI MARONI
SOLLECITATO DA MAGISTRATI E FORZE DELL’ORDINE: LA MISURA E’ SERVITA SOLO A GETTARE FUMO NEGLI OCCHI E A INTASARE I TRIBUNALI… VIA LA MULTA CHE NESSUNO HA MAI PAGATO, RESTA L’ESPULSIONE… LA NORMA ERA STATA GIA’ BOCCIATA DALLA UE: “SI DEVE PUNIRE UN COMPORTAMENTO, NON UNO STATUS”
Entro il 17 gennaio il governo dovrà attuare la delega per la depenalizzazione di diversi reati e tra questi c’è anche il reato di immigrazione clandestina: che sarà abrogato, ma resterà comunque in vigore l’espulsione dal territorio italiano.
Un reato che non prevede il carcere, ma solo un’ammenda dai 5 ai 10 mila euro, di fatto somme inesigibili che impegnano i tribunali con migliaia di procedimenti. “Renderà più spedite ed efficaci le espulsioni senza intasare i tribunali e consentirà di acquisire con la forza della testimonianza le indagini sulla criminalità che organizza gli sbarchi clandestini», spiega Donatella Ferranti, presidente della Commissione Giustizia della Camera.
La legge introdotta dal governo Berlusconi, che per il solo fatto di entrare clandestino prevede un reato con ammenda fino a 10 mila euro, ha creato migliaia di processi a tutti questi immigrati che non possono essere sentiti come testimoni in quanto indagati. Procedimenti che intasano tribunali e procure.
Mentre rimane in piedi il reato con reclusione fino a 5 anni per chi favorisce e trasporta e organizza l’immigrazione clandestina, il reato di immigrazione clandestina allo stato si estingue quando si procede all’espulsione.
In tal senso si è speso molto il procuratore antimafia, spiegando che ciò crea un ostacolo agli accertamenti sulla criminalità organizzata, perchè mentre un testimone ha l’obbligo di rispondere, l’indagato per reato connesso ha diritto di non rispondere.
Va ricordato che il il reato di immigrazione clandestina è stato ripetutamente bocciato dall’Unione europea, perchè non punisce un comportamento, ma uno status, quello di clandestino appunto.
Ora finalmente si cancella, dopo sette anni, il reato di immigrazione clandestina. Tecnicamente si chiama “depenalizzazione”. La vuole fortemente il Guardasigilli Andrea Orlando, l’ha appoggiata quasi all’unanimità la commissione Giustizia della Camera, la sponsorizza il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Franco Roberti, la chiedono i procuratori di frontiera alle prese con i trafficanti di esseri umani.
Ma soprattutto lo richiede il buon senso
(da agenzie)
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