RECESSIONE TECNICA, DI MAIO COMICO COME IL SUO VATE: E’ SEMPRE COLPA DEL PD
DATI PREOCCUPANO INPS E CONFINDUSTRIA: “ANDRA’ ANCHE PEGGIO”
Mentre il governo si affretta a puntare il dito contro gli esecutivi precedenti per le cifre, diffuse dall’Istat, sulla recessione tecnica dell’Italia, i vertici Confindustria e Inps non nascondono le loro preoccupazioni per i dati negativi del pil.
Il primo a lanciare le accuse è Luigi Di Maio: “I dati Istat di oggi testimoniano che chi stava al governo non ci ha portato fuori dalla crisi”
Non sono della stessa idea gli esponenti del Partito democratico che respingono l’accusa al mittente e chiedono al ministro dell’Economia di riferire in Aula: “Sono stati diffusi i dati Istat sul Pil e chiediamo formalmente che il ministro Tria venga immediatamente a riferire in Aula”, ha detto Enrico Borghi alla Camera.
“Con le nostre scelte, quattordici trimestri di crescita, con le loro scelte subito recessione. Stanno portando il Paese a sbattere: cambiamo strada prima che sia troppo tardi”, ha scritto Matteo Renzi su Facebook.
Dal mondo dell’impresa arriva l’allarme: se non si agisce subito il futuro sarà più tetro. Lo dice chiaramente Vincenzo Boccia, il presidente di Confindustria: “A gennaio avremo un rallentamento ancora superiore rispetto al quarto trimestre dato al rallentamento della Germania. Speriamo che il Governo faccia propria l’idea di aprire subito i cantieri”.
Priorità , dunque, a investimenti privati e pubblici: “Bisogna reagire quanto prima”, insiste Boccia. Preoccupato anche Tito Boeri, presidente dell’Inps: “Il rallentamento del pil preoccupa anche per le ricadute che potrà avere sui bilanci Inps. Una frenata ha effetti anche sulla contribuzione previdenziale”.
(da “Huffingtonpost”)
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