REFERENDUM, QUANDO SI TERRANNO, LE TAPPE PER ARRIVARE AL VOTO: TRA IL 15 APRILE E IL 15 GIUGNO
NECESSARIO IL QUORUM DEL 50% + UNO… NON POTRANNO ESSERE ACCORPATI ALLE COMUNALI
La valutazioni di ammissibilità comunicate il 16 febbraio dalla Corte costituzionale dovranno ora essere supportate da sentenze specifiche relative a ciascuno dei cinque quesiti. Nelle sentenze dovranno essere resi noti nel dettaglio tutti i motivi che hanno portato la Consulta all’approvazione.
A quel punto ne verrà data comunicazione d’ufficio al presidente della Repubblica e ai presidenti di Camera e Senato. Dopodiché su deliberazione del Consiglio dei ministri sarà lo stesso Capo dello Stato a indire con decreto il referendum.
Per legge la convocazione degli elettori dovrà essere inserita nell’arco di date che va dal 15 aprile al 15 di giugno.
Scelto il giorno in cui la popolazione potrà recarsi alle urne comincerà la campagna persuasiva per portare gli elettorali a votare numerosi. Lo strumento di democrazia diretta avrà infatti peso nel suo esito solo se verrà raggiunto un quorum del 50% più uno degli aventi diritto al voto.
In termini di votazioni la prossima primavera si annuncia già piuttosto calda: in concomitanza con i referendum ammessi dalla Corte ci sarà anche la campagna elettorale e quindi il voto amministrativo per eleggere i sindaci di diverse città italiane.
La soluzione di accorpare i due motivi di corsa alle urne non sarà però percorribile: la legge non prevede l’abbinamento tra referendum e altre elezioni. Nel caso in cui si decidesse per un cambiamento, sarebbe necessario un provvedimento normativo.
(da agenzie)
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