RENZI ANNUNCIA 40 PARLAMENTARI, MA IL DATO RILEVANTE E’ CHE 56 RENZIANI SONO RIMASTI NEL PD CON LOTTI E GUERINI
UN PASSAGGIO ANCHE DA FORZA ITALIA, LA SEN. CONZATTI
Dopo aver in parte svuotato il Pd, ora Matteo Renzi ha preso di mira Forza Italia.
Per ora lo smottamento è contenuto ma i primi segnali ci sono già tutti. In mattinata la senatrice Donatella Conzatti annuncia l’uscita dal gruppo ‘azzurro’ per entrare in “Italia viva”. Mentre Massimo Mallegni, il cui nome è circolato con insistenza negli ultimi giorni, smentisce voci di fuga: “Le battaglie si fanno da dentro”.
Intanto però il gruppo renziano di Palazzo Madama dovrebbe arrivare almeno a quota tredici se si pensa che il capogruppo Andrea Marcucci ha annunciato la fuoriuscita di dodici parlamentari.
Lo scauting renziano però ha preso di mira anche il Movimento 5 Stelle e non è escluso che anche su questo fronte ci possano essere sorprese: “Siamo in una fase politica particolare, tutto può succedere”, ammette un deputato grillino.
Articolo 1 si tira del tutto fuori da questi dinamiche di palazzo: “Il mio cuore batte a sinistra – dice il ministro Roberto Speranza – quello di Renzi un po’ più al centro. Noi non siamo usciti dal Pd per Renzi e non saranno le sue scelte a farci rientrare”.
Il Partito democratico tuttavia inizia a guardare con preoccupazione alle manovre renziane. Tra i sicuri che lasceranno il gruppo dem di Palazzo Madama, oltre a Renzi, ci sono i fedelissimi Francesco Bonifazi e Davide Faraone. La catanese Valeria Sudano, come anticipato oggi su La Sicilia, Teresa Bellanova, Ernesto Magorno, Laura Garavini, Eugenio Comincini, Nadia Ginetti, Giuseppe Cucca, Mauro Marino, Leonardo Grimani. Il senatore dem Tommaso Cerno, dato tra gli scissionisti, rimarrà invece nel Pd: “A Zingaretti — dice — chiedo di cancellare le correnti”.
Non è ancora chiaro se i renziani entreranno a far parte di un gruppo parlamentare o confluiranno nel Misto. Il regolamento di Palazzo Madama vieta la creazione di nuovi gruppi, dunque il segretario del Psi Enzo Maraio scioglierà nelle prossime 24 ore la riserva sulla concessione del simbolo ‘Insieme’ a Italia viva, cosa che consentirebbe a Renzi di formare un gruppo parlamentare autonomo al Senato.
In queste ore, si apprende da fonti parlamentari, si stanno susseguendo telefonate e contatti. Maraio sta sondando il gruppo dirigente e la concessione del simbolo, al momento, “non è scontata”. Intanto, le stesse fonti sottolineano che per l’eventuale via libera all’utilizzo del simbolo di ‘Insieme’ non c’è alcuna necessità di avere il benestare da parte di Giulio Santagata e Angelo Bonelli, i rappresentanti degli altri due partiti che con il Psi costituivano il cartello elettorale alle scorse politiche e che non hanno eletto rappresentanti in Parlamento.
Alla Camera invece i renziani puntano ad arrivare a quota 26 deputati, ma i numeri non sono stati ancora ufficializzati. Voci di Transatlantico ne considerano sicuri 22-23, compreso l’arrivo dal Misto di Gabriele Toccafondi mentre Beatrice Lorenzin ha declinato. Sempre a Montecitorio si è tirata indietro la sottosegretaria Anna Ascani. Restano convinti del passaggio invece Giachetti, Nobili, Anzaldi, Carè, Librandi, Boschi, Di Maio, Mor, Marattin, Fregolent, Scalfarotto, Rosato, Migliore, Annibali, Del Barba, Paita, Gadda, De Filippo, Rossi. Tra gli incerti ci sono Noia e D’Alessandro.
“Renzi sta chiamando tutti personalmente”, racconto un parlamentare. Chi tiene il pallottoliere a Montecitorio fa notare che ben oltre la metà dei parlamentari di area renziana ha deciso di non seguire il senatore di Firenze. E inoltre Base Riformista, la componente Lotti-Guerini, resta in piedi con circa in 55-56 parlamentari tra Camera e Senato. I contatti sono interrotti e ora Renzi, per allargare, guarda altrove. Appunto a Forza Italia.
(da “Huffingtonpost“)
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