RENZI CANTA VITTORIA, IL PD BRONTOLA MA APPOGGERA’ DRAGHI
DEM FURIOSI MA PREVARRA’ “IL SENSO DI RESPONSABILITA'”
Il governo istituzionale non era la prima opzione per il leader di Italia Viva, che avrebbe preferito un Governo politico, ma in fondo ai suoi lo ha sempre detto: l’ex presidente della Bce è la soluzione migliore per il Paese.
Non a caso durante la trattativa con la vecchia maggioranza ha condotto un gioco al rialzo continuo, fino a far saltare il tavolo.
A risultato raggiunto, appena il nome di Mario Draghi viene pronunciato, Renzi scrive: “Abbiamo ascoltato le sagge parole del Presidente della Repubblica. Ancora una volta ci riconosciamo nella Sua guida. E agiremo di conseguenza”.
Un post sobrio dietro al quale però si nasconde tutta l’esultanza del suo partito. “Ha vinto lui, ha fatto fuori tutti”, commentano i suoi. “Il governo, lo diciamo da mesi, deve essere all’altezza. In questo momento così delicato – assicura Teresa Bellanova – non faremo mancare il nostro contributo ed il nostro apporto”.
Anche perchè l’altro obiettivo di Renzi, e questo sarà verificato nei prossimi giorni, è spaccare il Movimento 5 Stelle e il Pd.
Tra i dem i primi a rispondere all’appello del capo dello Stato per una maggioranza larga e un governo di alto profilo, sono gli ex renziani di Base riformista. Con Andrea Marcucci, che è anche capogruppo al Senato, che augura buon lavoro a Draghi.
A tarda sera arriva il post di Nicola Zingaretti. Prima una nota amara: “Abbiamo fatto davvero di tutto per ricostruire una maggioranza, in un momento difficile”. E poi dà la benedizione al nuovo percorso: “Da domani saremo pronti al confronto per garantire l’affermazione del bene comune del Paese”.
Per il Nazareno parla anche il vice Andrea Orlando su Rai3 che qualche dubbio lo avanza: “Il percorso indicato dal capo dello Stato merita attenzione e disponibilità ma se era difficile mettere insieme quattro forze politiche che avevano fatto un percorso insieme non sarà semplice con forze politiche che non hanno fatto niente insieme e che non faranno strategicamente niente”.
Secondo alcune fonti però al dunque il Pd tutto — anche coloro che spingevano per le elezioni con Conte leader – non potrà tradire la sua vocazione alla responsabilità , soprattutto di fronte alle emergenze richiamate da Mattarella, dal Covid alla necessità di varare il Recovery plan.
Il prezzo da pagare però potrebbe essere alto. Renzi, che ora viene quotato al 2%, osservano fonti parlamentari Dem, ha meno di tutti da perdere di fronte a un governo che ‘commissari’ la politica. Tutt’altra storia per il Pd, ma anche per i Cinque stelle che dovranno ora decidere come trovare ora un altro equilibrio.
A sera resta l’amarezza degli ex azionisti della maggioranza per come è finita. “Renzi lo aveva deciso dall’inizio”, scuotono la testa gli alleati esausti dopo una giornata di trattative, ricatti che si sono conclusi in un grande bluff. Quello di Renzi.
(da “Huffingtonpost”)
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