RENZI CONTA SU GRASSO, MA ORMAI E’ ALLARME SUI VOTI SEGRETI
DA DOVE PROVENGONO I 40 FRANCHI TIRATORI? DUBBI SU FORZA ITALIA… NAPOLITANO DIETRO LE QUINTE
Dal giorno dell’incontro di Pietro Grasso con Giorgio Napolitano la scorsa settimana, Matteo Renzi sa di poter contare sul presidente del Senato nel tribolato esame della riforma costituzionale a Palazzo Madama.
E’ la considerazione di una fonte Pd al Senato. La prova è arrivata oggi, quando il presidente ha deciso di concedere il voto palese sull’emendamento del leghista Candiani che parla sia di diritti delle minoranze linguistiche che della riduzione del numero dei deputati.
Il primo tema richiederebbe il voto segreto. Il secondo, il voto palese.
Grasso ha optato per la seconda via, dopo che la settimana scorsa, prima del colloquio al Colle, aveva previsto il voto segreto su tutto l’emendamento Candiani (mandando su tutte le furie il Pd renziano).
Segno che il richiamo di Napolitano a non perdere altro tempo sulle riforme è arrivato per bene anche a Palazzo Madama.
Renzi e il governo tirano un respiro di sollievo. Ma al Senato è comunque scattato l’allarme sui voti segreti: ce ne saranno altri, dopo quello di stamattina sui temi etici in cui la maggioranza è stata sonoramente battuta.
Il punto è che in realtà nel Pd non sospettano solo di un tradimento interno, ‘alla 101’, per capirsi. I Dem al Senato additano anche Forza Italia, che in teoria dovrebbe essere la colonna portante del patto del Nazareno.
Perchè sono una quarantina i voti che, nascosti dietro lo scrutinio segreto, sono passati dalla maggioranza all’altra parte dell’emiciclo.
Il voto segreto che assegna i temi etici al sistema bicamerale perfetto (cioè saranno discussi da Camera e Senato e non dalla sola Camera, come avrebbe voluto il governo) è finito con 154 sì, 147 no, 2 astenuti.
Ieri sera, invece, a scrutinio palese, la maggioranza ha potuto contare su 178 no: tanti sono stati i senatori che hanno bocciato l’emendamento del dissidente di Forza Italia Augusto Minzolini che introduceva l’elezione diretta nel nuovo Senato.
Mentre i sì sono stati solo 117, 8 astenuti. Dunque oggi la maggioranza ha perso una quarantina di voti.
A sentire il gruppo Pd, la responsabilità non sta solo nei dissidenti Dem o in qualcun altro nel partito che abbia voluto fare lo sgambetto al governo.
Insomma, si fa presto a dire ‘101 traditori’, come hanno twittato a tempo di record dal Nazareno, richiamando l’affossamento di Romano Prodi nell’elezione del presidente della Repubblica, quello sì tutto a opera del Pd dove però ancora nessuno rivendica il ‘misfatto’. Oggi, invece, almeno tra i dissidenti del ddl Boschi, c’è chi rivendica il sì all’emendamento sui temi etici: lo fa Vannino Chiti, ma anche Felice Casson, Corradino Mineo.
“Ma qui sono mancati voti anche da Forza Italia”, confida una fonte Pd.
Tra i Dem poi circolano anche i dubbi sulla ‘lobby cattolica’, trasversale nei partiti, in azione per garantire che sui temi etici non legiferi una sola Camera.
Ma è un sospetto che si sgonfia subito, perchè dall’altro lato, ci sono laici di maggioranza e opposizione che hanno votato a favore per lo stesso motivo, visto però dal lato opposto: “Sui temi etici non legiferi una sola Camera perchè in futuro non si mai: può arrivare un ‘regime’ fondamentalista che cancella la legge sull’aborto in un battibaleno”, ragiona Peppe De Cristofaro di Sel.
Il dubbio vero del Pd è su Forza Italia.
Tanto più che in vista ci sono altri voti segreti, soprattutto sull’articolo 2 del ddl Boschi, articolo che dovrebbe arrivare all’esame dell’aula entro il weekend.
Da parte sua, Renzi ha fiutato la trappola subito.
E la scorsa settimana si è ‘cautelato’ prevedendo eventuali “scherzetti col voto segreto”. Vorrà dire che “aggiusteremo alla Camera”.
Ma, prima della scelta di Grasso di mettere in votazione palese l’emendamento Candiani su minoranze linguistiche e riduzione dei deputati, nel governo era così vivo il timore di uno scivolone sul voto segreto, che il ministro Maria Elena Boschi era tentata di non esprimere alcun parere del governo sulla modifica in questione.
Il suo era un tentativo di limitare i danni, che comunque segnala la difficoltà .
Grasso ha agevolato il percorso: ostacolo superato.
Ma sui voti segreti l’allarme è scattato ufficialmente.
(da “Huffingtonpost”)
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