RICOMINCIANO A LITIGARE
RENZI: “ORGOGLIOSO DI AVER FATTO FALLIRE L’ACCORDO TRA PD E M5S”… FRANCESCHINI: “ANALISI SUPERFICIALE E SBAGLIATA”
Neppure 24 ore.
Tanto è durata la fragile tregua siglata ieri nella direzione del Pd con una fiducia a tempo nei confronti del segretario reggente, Maurizio Martina.
A far riesplodere la polemica proprio il rapporto con i Cinquestelle, definitivamente archiviato dopo l’intervento di Matteo Renzi a Che tempo che fa.
Oggi l’ex segretario rivendica quella chiusura: “Sono orgoglioso di aver fatto fallire l’intesa con il Movimento. Per due mesi hanno fatto i bravi, ‘gli istituzionali’. Oggi capiscono finalmente di non avere i numeri per Palazzo Chigi e quindi sbroccano”.
Un modo implicito per sottolineare che spetta ancora a lui dare la linea al partito.
L’occasione è offerta da un doppio affondo, arrivato da Di Maio e da Grillo.
Il primo chiude a un governo di tregua guidato da un tecnico – ipotesi su cui sembra lavorare il Colle – mentre il secondo tuona contro il Rosatellum, definendolo un golpe, e torna a chiedere un voto sull’euro.
Franceschini, però, non condivide l’impostazione dell’ex premier: “Penso che la riflessione di Renzi sia superficiale e sbagliata. Proprio il fatto che Grillo e 5 Stelle tornino, fallita una prospettiva di governo e avvicinandosi le elezioni, ai toni populisti e estremisti, dimostra che avremmo dovuto accettare la sfida di un dialogo proprio per portarli a rapportarsi con la realtà di una azione di governo reale che non si affronta con grida e slogan”.
A Renzi risponde anche Di Maio: “Dovrebbe sapere che sono i cittadini ad aver sbroccato il 4 marzo quando hanno dimezzato i voti al suo partito. Non gli è bastato?!”.
D’altra parte l’armistizio aveva una data di scadenza ravvicinata. Il fronte renziano sembra intenzionato a fissare l’assemblea entro maggio, probabilmente il 27.
E il reggente – Martina – rischia di non essere confermato se le elezioni dovessero davvero essere alle porte. La vera sfida, a quel punto, sarebbe sulle liste elettorali: chi le deciderà ?
(da agenzie)
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