“RICOSTRUIREMO LA NOSTRA CULLA PIETRA SU PIETRA”: PARLA IL SUPERIORE DEI BENEDETTINI DI NORCIA
DOPO IL CROLLO DELLA BASILICA: “NON CE NE ANDREMO, LI’ SI RESPIRAVA LA REGOLA”
“È svanita la nostra culla. Non riesco ancora a rendermene conto. Soffro per tutto quello che abbiamo perso in un istante”.
Padre Bruno Marin, superiore dei benedettini, osserva con dolore e disperazione la basilica di San Benedetto a Norcia che si è sbriciolata per il terremoto.
In un’intervista alla Stampa prova a infondere il coraggio di ripartire, perchè “Nostro Padre Benedetto ha iniziato da lì”.
“La basilica di Norcia era la casa della famiglia di San Benedetto. Noi avevamo lì le nostre radici storiche e spirituali. Esserci era come portare avanti una missione secolare, tener fede a un mandato ricevuto direttamente dal fondatore”.
Padre Bruno Marin ricorda l’importanza di quei luoghi per la Regola benedettina.
“Nostro Padre ha lasciato la famiglia d’origine per andare a studiare a Roma, dove però si è scontrato con una realtà di depravazione fino a dover scappare, prima a Subiaco, dove visse come un eremita, poi a Monte Cassino. È a Norcia che il cammino comincia. Ieri come ora”
La promessa dei benedettini è che da Norcia non andranno via.
“Crollano le mura, non ciò in cui crediamo. Non ce ne andremo e ricostruiremo pietra su pietra, con l’aiuto di Dio”. […] “Quelle mura racchiudevano la specificità del carisma benedettino. Semplicità , essenzialità evangelica, solidarietà ” […] “Scompare un luogo preziosissimo e insostituibile dal punto di vista affettivo. Ad andare in macerie è il simbolo delle origini benedettine. Lì si respirava la Regola, tra le mura crollate il percorso ha tratto linfa”
(da “Huffingtonpost”)
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