RIFIUTI, IL GOVERNO FINISCE NELLA DISCARICA: “LE PROMESSE DI BERLUSCONI SONO SOLO MONNEZZA”
IL PDL, INCAPACE DI RISOLVERE IL PROBLEMA DEI RIFIUTI, “REGALA” UNA SECONDA DISCARICA NELL’AREA VESUVIANA E SCOPPIA LA RIVOLTA… MIGLIAIA DI MANIFESTANTI PROTESTANO NELLA NOTTE: PRESI A MANGANELLATE DAL PARTITO DELL’AMORE…IL SINDACO DI BOSCOREALE STRACCIA LA TESSERA DEL PDL
Notte di violenza a Terzigno.
Tra urla e lacrime, un massiccio schieramento di forze dell’ordine ha sgomberato l’accesso alla discarica Sari.
La zona era presidiata da alcune migliaia di manifestanti, tra cui donne e bambini.
Il blitz è stato condotto con una quarantina di mezzi blindati ed oltre 200 agenti che impugnando manganelli e scudi, hanno stretto d’assedio la zona e inseguito i dimostranti. Numerose le cariche e i lanci di lacrimogeni.
L’attacco, con veri e propri corpo a corpo in alcuni casi, è arrivato al termine di una serata di altissima tensione.
Un gruppo di giovani ha lanciato grossi petardi, razzi, pietre e, secondo quanto riferito da alcuni testimoni, due molotov rudimentali nei confronti dei blindati della polizia a presidio della strada di accesso alla discarica.
Gli agenti hanno risposto con un ripetuto lancio di lacrimogeni, che sono caduti in mezzo alla folla.
Sono stati momenti drammatici, con gente che scappava alla ricerca di un riparo, provocando momenti di panico. Nella fuga qualcuno ha rovesciato e bruciato un’auto, sembra appartenente alla polizia.
A scatenare la nuova ondata di proteste era stata la decisione dei parlamentari del Pdl campano, insieme con il governatore Stefano Caldoro e i presidenti delle Province di Napoli, Avellino e Salerno, Cesaro, Sibilia e Cirielli, di dare il via libera alla seconda discarica nel Parco nazionale del Vesuvio, in località Cava Vitelli.
Si tratterebbe del più grande sversatoio d’Europa.
Un via libera che non è affatto andato giù ad amministratori locali (il sindaco di Boscoreale, Gennaro Langella, si è dimesso dal Pdl) e alle popolazioni, che denunciano i gravissimi disagi già provocati dalla prima discarica aperta, la Sari, che sarebbe causa dell’inquinamento delle falde acquifere e dalla quale provengono da mesi miasmi insopportabili.
Dopo ore di discussioni e accuse reciproche, il summit dei deputati del Pdl della Campania non solo aveva deciso che non si sarebbe chiusa la discarica di Terzigno, ma che se ne sarebbe aperta una seconda, quela di Cava Vitiello: una montagna di monnezza alle falde del Vesuvio.
Gennaro Langella, sindaco di Boscoreale, è sbottato: “Basta, butto la tessera del Pdl, hanno scelto la strada più facile, sono degli incapaci, pensano solo all’immagine, a dire che l’emergenza l’hanno risolta, ma alla gente chi ci pensa?”.
La Campania scoppia di nuovo, ma questa volta la responsabilità è tutta sulle spalle del Pdl e delle sue promesse non mantenute.
Comprese quelle di Berlusconi che il 29 settembre si era impegnato: “Verrò da voi a breve, la seconda discarica non si farà “.
Alla fine lui non si è visto e sta per aprire la seconda discarica.
Dovevano arrivare i fondi ai comuni per la compensazione: non sai sono mai visti.
Ormai a Terzigno si scarica di tutto, un odore nauseabondo ammorba tutti i comuni intorno.
Non solo, la cava è insicura, lo hanno scritto a chiare lettere i geologi: “è inconciliabile con le normative tecniche e con la scelta dei rifiuti da destinarci, non esiste una metodologia tecnica per mettere in sicurezza un’area interessata da fenomeni vulcanici. Un invaso a fosso stracolmo di rifiuti indifferenziati, periolosi e tossici resterà sempre una bomba a orologeria pronta a contaminare la falda”.
Ma si sa i geologi in Italia non contano una mazza.
Come il diritto alla salute dei cittadini.
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