RIFIUTI ROMA: PANZIRONI INDAGATO CON MURARO E FRISCON
ALLA MURARO, IN SETTE ANNI, MEZZO MILIONE DI EURO IN CONSULENZE, NOMINE E PARCELLE EXTRA
Sono sette le consulenze annuali sospette affidate da Giovanni Fiscon, Franco Panzironi e altri dirigenti dell’Ama a Paola Muraro, al centro dell’inchiesta che vede l’assessora all’Ambiente del Comune indagata per abuso d’ufficio proprio con l’ex dg della municipalizzata dei rifiuti, sotto processo nell’aula bunker di Rebibbia per Mafia capitale, e ora anche con l’ex amministratore delegato di Ama arrestato anche nell’inchiesta sul “Mondo di mezzo”.
Partono dal 2009 gli accertamenti della procura sui contratti affidati dai vertici di Ama alla specialista Paola Muraro.
Consulenze di un anno, da referente Ippc per gli impianti di trattamento meccanico biologico di Rocca Cencia e di via Salaria, che nel corso degli anni sono sempre aumentate di valore. Per un ammontare totale di circa 500mila euro.
E che proprio con Giovanni Fiscon hanno visto salire di almeno ventimila euro, passando da 60 a 80mila euro, il margine di incremento, pur rimanendo pressochè uguali i compiti assegnati alla tecnica dei rifiuti.
Non solo. I sospetti degli inquirenti sono legati anche ai singoli incarichi extra che Muraro avrebbe ricevuto dai vertici di Ama nel corso dello stesso lasso temporale.
La procura, infatti, vuole capire perchè l’assessora oltre a ricoprire il ruolo di referente Ippc sia stata investita con molta frequenza di ulteriori compiti a cui corrispondeva, ovviamente, una retribuzione.
Fra queste c’è anche l’incarico da 50mila euro relativo al coordinamento dei lavori per la bonifica dell’impianto dell’Ama di Ponte Malnome.
Nel febbraio 2014 le violenti piogge che avevano colpito la Valle Galeria avevano causato una fuoriuscita di rifiuti pericolosi dall’inceneritore Ama.
Un’area grande come un campo di calcio era stata invasa da siringhe e buste di sangue ed era stata necessaria una bonifica. Anche in quel caso era stato Fiscon ad incaricare Muraro.
Fra le carte dell’inchiesta compare il contratto sottoscritto con l’ultimo dg di Ama Alessandro Filippi, l’ex dirigente Acea chiamato in Ama da Daniele Fortini e che ha sostituito proprio Giovanni Fiscon dopo il suo arresto in Mafia capitale.
Con tale documento, non oggetto di accertamento, Filippi aveva di fatto incluso ogni aspetto della vita lavorativa di Muraro. Un contratto “omnibus” che di fatto la limitava non permettendole di ricevere ulteriori dalla municipalizzata.
L’ulteriore nodo che la procura vuole sciogliere è legato alla funzione di Muraro in Ama: gli inquirenti vogliono capire se fosse di fatto una dirigente, anche se formalmente comparisse come una comune consulente.
E se con tale qualifica le fosse stato permesso di percepire più soldi degli stessi funzionari della municipalizzata.
Tali sospetti sono legati ai rapporti preferenziali che Muraro aveva con Fiscon.
(da “La Repubblica”)
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