RINVIATA LA LEGGE SULLA PROSTITUZIONE: SEGNO DI DEBOLEZZA DEL GOVERNO
SE NE RIPARLERA’ IN AUTUNNO, PREVEDEVA IL CARCERE ANCHE PER I CLIENTI… GIUDICATO IMBARAZZANTE TRATTARLA IN QUESTO MOMENTO, DOPO IL CASO ESCORT A PALAZZO GRAZIOLI.….NON CI SIAMO: ERA MEGLIO CHIARIRE E SCUSARSI, ORA ASPETTIAMOCI DI TUTTO PER IL G8… E QUALCUNO GIA’ PENSA AL FUTURO SENZA SILVIO
Per coloro che nel Centrodestra ancora non si rendono conto dell’effetto devastante che stanno avendo le rivelazioni delle ragazze ospiti delle feste a Palazzo Grazioli e a Villa Certosa, nonchè di una linea di difesa assolutamente inadeguata da parte del premier che continua a parlare di complotto e ragazze pagate (da chi purtroppo si sa, vista l’inchiesta della magistratura di Bari, suffragata da decine di testimonianze), ecco servito ieri un atto del Governo che dimostra come ci si faccia ormai condizionare anche politicamente nella normale attività .
Il decreto legge sulla prostituzione, preparato da tempo dal ministro delle Pari opportunità Mara Carfagna che da tempo ne chiedeva una rapida approvazione, e che prevede anche il carcere per il cliente che va con una prostituta, avrebbe dovuto essere all’ordine del giorno nei prossimi giorni. Improvvisamente è stato ritirato e rinviato all’autunno, non è più urgente.
Sarebbe stato imbarazzante discuterlo dopo l’infelice definizione di Niccolò Ghedini su Berlusconi, “utilizzatore finale” delle escort baresi.
Se fosse stato cliente, il premier non sarebbe comunque punibile in quanto “ne avrebbe usufruito in luogo chiuso”, ma come si faceva a discutere di punire i clienti nel contesto di una legge del genere, proprio in un momento così imbarazzante?
Se qualcuno avesse avuto ancora dei dubbi della pesante ricaduta interna di un comportamento privato discutibile da chi ha un incarico di quel livello, eccolo servito.
Siamo arrivati a vedere rinviata una legge in attesa che si calmino le acque.
E’ giusto dare questo segno di debolezza? E soprattutto è onesto di fronte a un elettorato che attendeva da tempo questa legge e che, non frequentando donne baresi a 1.000 euro a sfilata (raddoppiabili per il servizio in camera), magari pensava che le promesse si mantengono?
Persino il presidente della commissione Giustizia al Senato, quel Filippo Berselli che un anno fa voleva introdurre il foglio di via per le squillo appostate agli angoli delle strade, ora preferisce soprassedere.
Ufficialmente si dirà che ci sono troppi decreti da discutere e si riserverà una corsia preferenziale a sicurezza e intercettazioni, ma nei corridoi si ammicca circa il vero motivo del rinvio del decreto prostituzione.
Tra l’altro, anche il decreto sulle intercettazioni potrebbe avere dei riflessi sull’inchiesta di Bari e se, come molti ritengono, sarà subito applicabile potrebbe autorizzare ad es. il trasferimento di un pm se parla del processo o anche se viene denunciato da un indagato o bloccando l’uso delle telefonate. Una legge che già all’estero ha fatto dichiarare al relatore dell’Osce, MiklosHaraszti, che “non corrisponde agli standard internazionali sulla libertà di stampa”.
Era il caso di esporsi a critiche giuridiche così pesanti, proprio ora che potrebbero essere interpretate ad hoc sull’inchiesta in corso?
E vorremo anche conoscere i motivi e chi ieri ha presentato, a nome del governo, un emendamento all’art 322bis del codice penale, in occasione della ratifica della Convenzione Onu sulla corruzione. In pratica si dovevano disciplinare i casi di corruzione, concussione e peculato commessi da europarlamentari: improvvisamente il Governo o chi per lui con quell’emendamento avrebbe cancellato la concussione.
Da qui la domanda dell’opposizione: “Quale eurodeputato state cercando di graziare?” e, di fronte alla richiesta del voto segreto, il governo ritira l’emendamento.
Ma pensate che l’elettore di centrodestra meriti questi giochetto da prima Repubblica? O che sia così fesso da non capire?
Si sta sbagliando tutto e di fronte a una manovra di logoramento, si reagisce negando l’evidenza, invece che avere un colpo d’ala.
La strada l’aveva suggerita Giuliano Ferrara, andare con umiltà in televisione, spiegare tutto e chiedere scusa agli italiani e in particolare a chi l’ha votato per governare e non per organizzare feste con 20 ragazze di bella presenza con dopocena privato.
Un giornale finanziario inglese ieri scriveva che “esponenti del governo autorevoli” starebbero già preparando un “dopo Berlusconi” , nel caso la situazione divenisse insostenibile.
Non ci meraviglierebbe, conoscendo le persone che lo circondano.
In ogni caso, di fronte a un’ostinata posizione di negazione totale dei fatti accertati, è ovvio che ci si debba preparare a tutto.
Non crediamo alla tesi del complotto, sicuramente c’è un tentativo evidente di discreditare la figura del premier a fini anche politici, ma ci si meraviglia?
Forse che con Sircana qualcuno non aveva fatto altrettanto?
Basterebbe non dare occasione e nessuno potrebbe coglierla, vale per tutti, non credete?
In ogni caso prima del G8 i “complottisti” giocheranno la carta importante, così si dice. Non ci interessa che siano vere le varie voci che circolano a proposito, sappiamo già che metteranno l’Italia in imbarazzo di fronte agli altri Capi di Stato, contribuendo al discredito del nostro Paese.
Ci sono ancora pochi giorni per rovesciare il tavolo, assumersi responsabilità di fronte agli Italiani, con una seria autocritica umana, precisa e corretta.
Basta portavoce lecchini e patetici, il premier vada in Tv e convinca, chiedendo scusa .
E poi cambi politica, annunci il ritiro di qualche legge che nel mondo ci sta dando un’immagine razzista, ne promuova un paio di carattere sociale subito.
Se uno deve vivere sotto perenne ricatto della Lega o deve cadere per errori comportamentali, abbia il coraggio di cadere in combattimento.
Almeno resterà il ricordo di un guerriero in armi sul campo di battaglia e non di un premier in mutande che indica il “letto grande” a una escort barese.
Cribbio… un po’ di dignità .
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