RIVOLTA DEI MIGRANTI A LAMPEDUSA: BASTA PRENDERLI PER IL CULO!
“NON VOGLIAMO TORNARE IN TUNISIA”: SCOPPIA LA PROTESTA PACIFICA DI 4.000 TUNISINI A LAMPEDUSA… GRIDANO “SICILIA, SICILIA” MA TUTTO E’ LASCIATO IN MANO A UN FUNZIONARIO DI POLIZIA CHE PROMETTE: “NON TORNERETE IN TUNISIA, VI DO’ LA MIA PAROLA”… GLI IMMIGRATI: “BERLUSCONI CI HA PROMESSO IERI CHE PROVVEDERA’ A NOI”… BASTA SPECULARE SULLA PELLE DEI POVERI, IL GOVERNO DICA LORO LA VERITA’
I migranti di Lampedusa chiedono di lasciare l’isola, subito, e non vogliono tornare in Tunisia.
E’ venuto il momento della loro protesta, anche se per ora totalmente pacifica. E’ scoppiata nel pomeriggio.
Un migliaio di migranti hanno organizzato un corteo nella centrale via Roma di Lampedusa.
Gridano «Sicilia, Sicilia», e chiedono di essere subito trasferiti da Lampedusa. La situazione è molto difficile e rischia di degenerare.
La sta tenendo a bada un funzionario di polizia, Corrado Empoli, che tramite un traduttore sta parlando con i migranti e sta provando a convincerli che devono attendere fino a venerdì.
«Le navi sono già partite oggi cariche di altre persone. Siete tanti, dovete capire che è difficile gestire questa situazione».
Urla dalla folla, il traduttore fatica a farsi sentire.
Uno dei migranti prende la parole e in inglese spiega la drammaticità della situazione che stanno sopportanto a Lampedusa da 10 giorni.
Il traduttore spiega che la paura di molti migranti è quella di essere traditi di nuovo.
Parlano in tanti, le voci si sovrappongono e il rischio che la situazione degeneri resta alto.
Empoli ribatte: «Io vi chiedo di aver fiducia in me. Dovete avere ancor un po’ di pazienza. Non tornerete in Tunisia. Un giorno o due di più in più di fronte alla possibilità di cambiare la propria vita non è nulla».
Dalla folla si alza un grido, scandito più volte: «We trust you». Noi crediamo in te. E poi grazie, grazie.
«Dormiamo in posti che non sarebbero adatti neanche ai cani» dice Jahshen, tunisino, uno dei manifestanti. «Siamo troppi. Io aspetto da 11 giorni e da 5 dormo su quella che voi chiamate la ‘collina della vergognà », dice Haithem, 23 anni, arrivato da Djerba.
«Tutti abbiamo paura – aggiunge – di essere portati in Tunisia e dopo tre giorni di mare io non posso tornare nel Paese da cui sono fuggito. Ieri Berlusconi è venuto qui, ha detto che provvederà per noi, ma le sue sono solo parole e se stasera pioverà , come promette il tempo, noi non abbiamo come ripararci».
Sono 3.731 gli immigrati presenti attualmente a Lampedusa.
E’ inconcepibile far vivere degli esseri umani in queste condizioni, una vergogna per il nostro Paese.
Ed è vergognoso prenderli per il culo.
Berlusconi deve avere il coraggio di decidere il loro destino e assumersene la responsabilità , altro che raccontare palle.
Quei poveretti vivono sulla collina della vergogna, ma noi italiani non vogliamo un governo che vive sulla collina dei conigli.
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