ROMA, ULTIMATUM DEI COMMERCIANTI ALLA RAGGI: “CITTA’ SPOGLIA E SENZA APPEAL, INVECE CHE ALLE BEGHE INTERNE PENSI A INVESTIRE IN PROMOZIONE”
PERSA LA PAZIENZA: “NIENTE LUCI A NATALE E ADDIO AL CONCERTO DI CAPODANNO, BASTA SCHIAFFI AI TURISTI”
“Ci troviamo in una città ferma, incapace di attrarre, che perde le sue pecularità turistiche. Per Natale dobbiamo registrare il mancato abbellimento della città con le luci e, per la prima volta, che non potremo contare neanche sull’evento del concerto di fine anno».
I commercianti e ristoratori romani hanno perso la pazienza dopo l’ennesimo schiaffo a una capitale che vorrebbe vivere di iniziative almeno il 31 dicembre.
Dopo l’annuncio della sindaca 5Stelle, Virginia Raggi, di cancellare il tradizionale show ai Fori Imperiali (gli sponsor si sarebbero tirati indietro), il vicesindaco Luca Bergamo ieri ha corretto il tiro annunciando che la giunta lavora per una festa al Circo Massimo alle 22.30 e, comunque, ci saranno le iniziative di 24 ore del 1 gennaio sui ponti di Roma.
Ma la Confesercenti, stanca di annunci e tentativi in extremis di salvare la situazione dando una pessima immagine ai turisti, ha deciso di prendere carta e penna per inviare alla prima cittadina una lettera.
Non con gli auguri di buone feste, ma una pagina e mezzo di proteste in cui l’unico pensiero per il nuovo anno è che la grillina Raggi «nel 2017 voglia inaugurare un nuovo inizio, ascoltare la città e collaborare con essa, cogliere le opportunità e non dire soltanto dei no».
Nelle scorse settimane tutte le associazioni dei commercianti, dalla Confesercenti ai piccoli comitati di strada, dalla Cna ai singoli negozianti fino al coordinamento delle botteghe storiche, hanno polemizzato per la crisi dei consumi e degli acquisti pre natalizi, i disservizi, l’assenza di un confronto con le istituzioni fino al poco affascinante albero di piazza Venezia.
Nella lettera, la Confesercenti capitolina ammette di essere «fortemente preoccupata per la situazione drammatica che vive la nostra città e in particolare la piccola e media impresa del commercio, del turismo e dei servizi ».
Poi il presidente Valter Giammaria snocciola una serie di dati che mostrano un’asticella sempre più al ribasso. «I dati non sono positivi – scrive – Roma non è più in grado di investire sulle proprie ricchezze, diminuendo il proprio appeal, sporca, degradata e con strade buie, suk e abusivismo».
In questo panorama, Giammaria stima che quest’anno si registrerà «la chiusura di oltre 2500 negozi di vicinato con la perdita di ottomila posti di lavoro».
Nella lettera si ribadisce più volte che in questi mesi sono state presentate proposte e iniziative che possano «dare una possibilità a chi in questa città ci vive, ci lavora e dà lavoro». Ma, sottolinea Giammaria, «ad oggi l’amministrazione comunale non sembra aver accolto quanto evidenziato.
Non è più rinviabile un’apertura di un tavolo di confronto».
Un ultimatum, insomma. «Bisogna investire sulla promozione, servono uno scatto di oroglio e un concreto e reale confronto, di fatto interrotto da un’amministrazione incapace di misurarsi sulle questione concrete, ma impegnata a risolvere rapporti interni di scontri». Un grido di aiuto e accuse che accompagnano la fine del 2016 di commercianti ormai senza ossigeno.
(da “La Repubblica”)
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