ROTONDI INSORGE: “NEL PDL NON C’E’ POSTO PER I DEMOCRISTIANI, BERLUSCONI CI HA FREGATO”
IL MINISTRO DC PER L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA ACCUSA: “REGIONALI SENZA NOSTRI CANDIDATI, CHE ERRORE”….QUEL GIORNO CHE LANCIO’ IL NOME “POPOLO DELLA LIBERTA'” E POI DAL NOTAIO A REGISTRARLO CI ANDARONO SOLO BERLUSCONI E FINI
“Ragazzi, ci hanno dato il bidone. A due anni dalla fondazione del Pdl, non so trovare altre parole per dirvi quello che è successo”.
Lo dice il ministro per l’Attuazione del programma di governo, Gianfranco Rotondi, in un appello ai democristiani del Pdl.
E’ il segnale di uno dei tanti malesseri che attraversa il maggior partito italiano e lo lancia una piccola minoranza che era stata importante nella fase iniziale, quando serviva una componente cattolica da contrapporre all’Udc di Casini.
Ora Rotondi promette lo stesso fedeltà al Pdl fino alle regionali, ma poi ci sarà la resa dei conti.
Per dei democristiani restare fuori dalle liste sembra quasi una contraddizione, ma stavolta qualcuno è stato peggio di loro.
Racconta Rotondi che “la nostra ingenuità ci ha portato ad avere pazienza: alle politiche da otto parlamentari che eravamo ci siamo ridotti a quattro, alle elezioni europee non ci hanno dato alcun candidato, alle prossime regionali non siamo presenti in alcuna lista dei presidenti candidati del centrodestra.
In politica ci sono fatti concludenti che non vanno neanche commentati. Qualcuno ha deciso che il Pdl sia fatto solo da Forza Italia ed An, è molto grave”.
In effetti, alle origini del partito, Berlusconi si era speso molto per dimostrare che il Pdl sarebbe stato un grande contenitore moderato e liberale, in cui far convergere tante piccole entità : è indubbio che i piccoli partiti portarono complessivamente in dote almeno un 3-4% di consensi, spaziando dagli ex democristiani, agli ex socialisti, agli ex repubblicani e cosi via.
Alcuni si sono accasati bene, altri no.
Rotondi coglie l’occasione dello sfogo per liberarsi di un sassolino nella scarpa e racconta un anedotto: “Alla presenza dell’attuale direttore di Libero, Maurizio Belpietro, proposi io il termine “Popolo della Libertà ” come nome del nuovo partito. Berlusconi mi disse di stare zitto due giorni per non bruciare la notizia. Com’e’ finita? Che dal notaio ci andarono Berlusconi e Fini dicendomi che semmai poi verrete anche voi”.
In pratica Rotondi venne scippato dell’idea dai due cofondatori.
Ora Rotondi chiede ai suoi di votare ancora Pdl per questa volta, poi ne trarrà le conseguenze: la sua strategia mira a colpire i colonnelli del triumvirato subito dopo l’esito elettorale, chiedendo a Berlusconi precise garanzie per il futuro.
Un altro ministro che chiederà l’azzeramento del vertice del Pdl, ormai apertamente criticato da vasti settori del partito e ritenuto responsabile di troppi errori.
Rotondi salverà solo Berlusconi.
Almeno per ora.
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