ROUSSEAU, VINCE IL SI’ A DRAGHI MA IL 40,7% VOTA NO, NONOSTANTE LA GRANCASSA DI GRILLO, CONTE, DI MAIO E MEDIA
DI BATTISTA LASCIA IL M5S: “LA MIA COSCIENZA POLITICA NON CE LA FA”… E’ IL PREZZO CHE SI PAGA QUANDO SI PREFERISCONO LE POLTRONE AI VALORI FONDANTI
Vince il sì a Mario Draghi. Il 59,3 per cento degli iscritti del M5s ha espresso la propria preferenza a favore della formazione del nuovo governo guidato dall’ex presidente della Bce sulla piattaforma Rousseau.
La votazione sul web, iniziata alle 10, si è conclusa alle 18 ma i risultati, come annunciato sul Blog delle Stelle, sono stati pubblicati dopo le 19.
Dei 74.537 grillini che hanno votato sul nuovo esecutivo, il 59,3% si è espresso favorevolmente, pari a 44.177 voti, i no sono stati 30.360 (pari al 40.7 per cento). n
Il segnale comunque è pesante: il 40,7% dei militanti rimasti (altri se ne sono già andati da tempo) ha votano No nonostante gli appelli di Grillo, Conte, Di Maio e la stragrande maggioranza dei parlamentari che vogliono conservare lo stipendio per altri due anni. E’ una sconfessione della propria classe dirigente, l’ennesima, che ha portato il Movimento dal 34% al 15%, percentuale di cui è accreditato nei sondaggi.
Poco fa l’addio di Di Battista: “La mia coscienza politica non ce la fa più d’ora in poi non parlerò più come Movimento 5S”. “Ho grandissimo rispetto per la decisione degli iscritti – ha aggiunto – reputo gli attivisti e coloro che votano persone raziocinanti, persone perbene che non si lasciano influenzare. Il sì ha vinto col 60%, quindi zero polemiche. Allo stesso tempo però dico che le decisioni si devono rispettare quando si possono accettare. Anche in questo caso io le accetto ma non riesco a digerirle. La mia coscienza politica non ce la fa”.
Ora si prevedono altri addii di qualche parlamentare, ma il problema non è tanto questo ma il riverbero sui territori e sulle future elezioni amministrative.
Il rischio è un ulteriore calo di voti e la marginalizzazione dalla vita politica.
(da agenzie)
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