SALVINI COMBATTE LA MAFIA TUFFANDOSI IN PISCINA CON 20 FOTOGRAFI A RIPRENDERLO MENTRE ANNASPA PER 10 METRI
DOPO CHE IERI ERA USCITA LA SUA FOTO CON IL BOSS MAFIOSO AUTORE DI 72 OMICIDI OGGI CHI GLI CURA L’IMMAGINE HA CONSIGLIATO AL FIGHETTO PADANO DI INTERPRETARE IL RUOLO DELL’ANTIMAFIA PER COMPENSARE GLI EFFETTI NEGATIVI
In un video del Tirreno, si vede Matteo Salvini concedersi un tuffo in piscina in un bene confiscato alla mafia a Suvignano, in provincia di Siena.
Certo, fa caldo, ma le persone normali si ritagliano una mezzora di privacy e ammesso che sappiano la differenza tra stare a galla e nuotare si concedono un bagno senza scocciatori intorno.
Il video del Tirreno evidenzia la sceneggiata padana: Salvini che procede verso la piscina con venti foto-operatori convocati per l’occasione che si contendono i bordi della location, il ministro che scende incerto la scaletta, prima mette i piedi a bagno e poi si immerge e procede con stile “molto libero” per ben dieci metri, arriva sulla sponda e si ferma .
Il motivo della farsa va ricercato nella foto apparsa ieri che lo ritrae in un ristorante con Salvatore Annacondia detto “Manomozza”, un boss pentito autore di 72 omicidi (per sua stessa ammissione).
Quindi oggi doveva interpretare la parte dell’antimafia (ruolo peraltro per cui è pagato come ministro dell’Interno) e quale migliore location di un’azienda di Suvignano, nel comune di Monteroni d’Arbia, in provincia di Siena, confiscata a un imprenditore di Cosa Nostra nel 2007 (con annessa piscina)?
Dichiarazioni roboanti contro la mafia (“Dobbiamo lasciare questi signori in mutande, perchè l’unico modo di combattere la mafia è sequestrargli tutto”) poi un tuffo in piscina e amici come prima.
Anche oggi lo spot è servito dai maggiordomi di regime.
(da agenzie)
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