SALVINI METTE IN PERICOLO I NOSTRI MILITARI IN LIBANO PER FARE UNA MARCHETTA A NETANYAHU
DEFINISCE TERRORISTI GLI HEZBOLLAH CON UN TWEET DEGNO DELLA SUA INCONTINENZA VERBALE E CREA UN CASO INTERNAZIONALE… L’ESILARANTE DEFINIZIONE DI ISRAELE COME “BALUARDO DELLA DEMOCRAZIA”
Domani sarà ricevuto con il tappeto rosso dal primo ministro Benjamin Netanyahu. Ma la visita di Matteo Salvini in Israele è già un caso . Potenza dei tweet. Salvini è in trincea.
“Un saluto da Tel Aviv, amici. In elicottero pronto a sorvolare Israele e a visitare i tunnel costruiti dagli estremisti islamici (gli Hezbollah, ndr) nella zona Nord del Paese”. Salvini è in trincea.
“Chi vuole la pace, sostiene il diritto all’esistenza ed alla sicurezza di Israele. Sono appena stato ai confini nord col Libano, dove i terroristi islamici di Hezbollah scavano tunnel e armano missili per attaccare il baluardo della democrazia in questa regione. Per combattere il terrorismo islamico e riportare pace e stabilità , per un rapporto sempre più stretto fra scuole, università ed imprese, per cooperare in ricerca scientifica e sanitaria, per rinsaldare collaborazione e amicizia fra popolo italiano e popolo israeliano: io ci sono. Aspettiamo che anche Onu ed Unione Europea facciano la loro parte”, afferma ancora, con un “cinguettio” il vicepremier leghista.
Ma queste dichiarazioni provano reazioni allarmate del ministero della Difesa: “Preoccupazione” e “imbarazzo” in ambienti del ministero della Difesa e del comando italiano ad Unifil a seguito del tweet del ministro dell’Interno Matteo Salvini, che ha definito Hezbollah come dei “terroristi islamici”.
“Non vogliamo alzare nessuna polemica – si afferma – ma tali dichiarazioni mettono in evidente difficoltà i nostri uomini impegnati proprio a Sud nella missione Unifil, lungo la blue line. Questo perchè il nostro ruolo super partes, vicini a Israele e al popolo libanese, è sempre stato riconosciuto nell’area. Tra l’altro l’Onu la sua parte la sta già facendo, c’è una missione, si chiama Unifil, da oltre 12 anni, e il comando è oggi sotto la guida italiana per la quarta volta”.
Del contingente Unifil fanno parte 1125 militari italiani
Un imbarazzo, quello manifestato dal comando Onu e dalla Difesa, che arriva fino a Beirut, visto che esponenti di Hezbollah facevano parte dell’ultimo Governo libanese guidato da Saad Hariri.
Da oggi Matteo Salvini entra nel pantheon degli “amici di Bibi” (Netanyahu), assieme a Viktor Orban, a Jair Bolsonaro e, naturalmente, a Donald Trump.
“L’Unifil è una delle missioni di pace più importanti nel mondo e per noi del M5s un modello super partes. Quello che si doveva dire lo ha detto il ministero della Difesa, io mando un grande abbraccio ai nostri militari e gli dico di tenere duro e andare avanti”.
Così il vicepremier Luigi Di Maio, a margine del tavolo auto, ha commentato le dichiarazioni di Matteo Salvini da Israele sugli Hezbollah.
Ma come accadde per il primo ministro ungherese, anche la visita del vice premier leghista a Gerusalemme, divide Israele.
Da giorni Haaretz, il quotidiano progressista israeliano, ha pubblicato articoli durissimi a supporto di una richiesta, inevasa dal Governo di destra, altrettanto dura: considerare Matteo Salvini” persona non grata”.
Haaretz apre il sito con una foto di Salvini a tutta pagina ritratto dietro a un’arma (immagine tratta da una visita all’azienda italiana Beretta). E nell’edizione cartacea dedica l’apertura della pagina due al politico italiano.
“Populista, separatista, nazionalista: tutto quello che dovete sapere su Matteo Salvini”, è il titolo dell’articolo in cui si ripercorre la carriera politica del segretario della Lega. Sapiente comunicatore – sottolinea l’articolo – ha spesso strizzato l’occhio a sostenitori” di estrema destra “citando frasi di Mussolini e sostenendo che il fascismo ottenne anche molti risultati positivi”.
Haaretz cita Primo Levi che scrisse “Ogni tempo ha il suo fascismo”. ricordando il tweet di Salvini “Tanti nemici molto onore” nel giorno della nascita di Benito Mussolini e la proposta di un censimento dei rom. Il vice premier italiano, rileva il quotidiano israeliano, non fa nulla per nascondere “la sua nostalgia del fascismo”.
Secondo Sefy Hendler, autore dell’articolo, “la Gerusalemme di Netanyahu è diventata una fabbrica di certificati di perdono per i nazionalisti di tutto il mondo, che in cambio dell’appoggio all’attuale politica israeliana ricevono indulgenze per lo loro scandalose affermazioni su ogni altra questione”.
Mentre Israele, in quanto fondata da sopravvissuti dell’Olocausto, dovrebbe essere “una voce speciale nella famiglia delle nazioni”. “Dal punto di vista delle idee professate non vedo differenze tra Salvini e Marine Le Pen, se non per un fatto sostanziale agli occhi di Netanyahu: Salvini è al Governo, e nel Governo italiano ha assunto posizioni che si sposano con quelle della destra israeliana, a cominciare dal pugno di ferro contro i migranti per proseguire con la chiusura totale da parte del vicepremier italiano a uno Stato palestinese. Quanto all’abiura dell’antisemitismo, a chi governa oggi Israele, importa poco o nulla. L’importante è il sostegno alla loro politica che divide il mondo in Amici e Nemici, e per Netanyahu, Salvini appartiene alla prima schiera”, dice ad HuffPost, il più autorevole storico israeliano, il professor Zeev Sternhell.
Riflessioni, quelle di Sternhell, che non trovano consensi solo nel campo progressista israeliano. Sempre Haaretz ha sollevato, nei giorni scorsi, la polemica in merito al mancato incontro con il capo dello Stato israeliano Reuven Rivlin, dovuto, stando alle interpretazione di quotidiano di Tel Aviv, alle recenti dichiarazioni del capo di Stato israeliano alla Cnn (“Tu non puoi dire ammiriamo Israele e vogliamo legami stretti ma siamo neo fascisti”).
Sul tema è dovuto intervenire il portavoce di Rivlin il quale ha chiarito che l’incontro non si è potuto organizzare per motivi di agenda. Ma la maggioranza degli analisti politici a Tel Aviv considerano questa una “giustificazione di comodo”.
(da agenzie)
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