SALVINI SUPERA LA SOGLIA DEL SENSO DEL RIDICOLO: “L’EVASIONE FISCALE NON E’ COLPA DI CHI EVADE IL FISCO”
TUTTA COLPA DELLE TASSE, QUINDI GIUSTO EVADERLE, TANTO CI SONO I COGLIONI CHE PAGANO ANCHE PER I SUOI PROTETTI
Non è colpa di chi evade le tasse non dichiarando al fisco i propri guadagni e optando per i compensi in nero. Ma è colpa delle tasse. Quello di Salvini a “Il caffè della Versiliana”, a Marina di Pietrasanta, è il classico minestrone allungato con il “dado” per renderlo più saporito e appetitoso.
Parlando della lotta all’evasione fiscale, infatti, il leader della Lega ha spiegato che l’unico sistema sia una riduzione delle imposte. Come farlo? Ovviamente, come sempre, non lo ha detto.
Insomma, nel pentolone mancano le materie prime, ma i condimenti sono abbondanti. E così la ricetta di Salvini per abbattere l’evasione fiscale – ovvero quel sommerso multi-milionario che non viene dichiarato al Fisco – è la più semplice e populista possibile: “L’unico modo per abbattere l’evasione fiscale non è l’obbligo di bancomat, il limite di spesa al denaro contante o la lotteria degli scontrini. L’unico modo è abbassare le tasse”.
Tutto quello che è stato fatto finora, dunque, è sbagliato e inutile. Ovviamente Salvini ha omesso di sottolineare come l’obbligo di accettare (per gli esercenti) pagamenti elettronici esteso a tutti gli acquisti sia entrato in vigore proprio durante il governo Draghi, ovvero quell’esecutivo – ora in scadenza – sostenuto proprio dal Carroccio (con tanto di Ministri nel governo, in posizioni apicali).
Insomma, l’evasione fiscale si combatte solo abbassando le tasse. È questo “l’unico modo”. Ma come? Ed ecco tornare il tormentone della Flat tax al 15% (che ha costi multi-miliardari ed è stata già smontata anche dai suoi alleati di Fratelli d’Italia) rispondendo alle domande del direttore del Tg2 Gennario Sangiuliano.
“Un fisco giusto significa estendere la flat tax, una tassa semplice al 15%, di cui già oggi godono due milioni di lavoratori e lavoratrici con partita Iva, anche ad altre partite Iva e, nei mesi, ai lavoratori dipendenti, ai pensionati e alla famiglie, a partire da quelle che hanno un reddito di 50 mila euro lordi l’anno”.
Un vero e proprio Giardino dell’Eden quello raccontato da Salvini. Poi, però, scorrendo lungo il programma ufficiale del centrodestra, la sorpresa: di evasione fiscale non si parla.
Neanche un accenno, neanche un punto messo a caso tra promesse irrealizzabili. È questa la vera differenza, come canta Ligabue, “tra palco e realtà”.
(da NextQuotidiano)
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