SALVINI TREMA SULLA TANGENTOPOLI LIGURE: INDAGATO ANCHE IVAN PITTO, L’IMPRENDITORE LEGHISTA SCELTO DAL VICEMINISTRO RIXI (GOVERNATORE OMBRA DELLA LIGURIA)
L’IMPRENDITORE, ACCUSATO DI CORRUZIONE, È PRESIDENTE (ORA SOSPESO) DELLA SOCIETÀ REGIONALE “LIGURIA INTERNATIONAL” E CONSIGLIERE DELL’AEROPORTO DI GENOVA – PITTO AVREBBE AGGIUSTATO CON IL CAPO DI GABINETTO DI TOTI, MATTEO COZZANI, LA PRATICA PER OTTENERE UN PANNELLO PUBBLICITARIO
Anche se la Lega ostenta seraficità, nelle carte dell’inchiesta che sta sconvolgendo la scena politica in Liguria compare anche il nome di un professionista, molto low profile, che il Carroccio però da tempo ha posizionato in ruoli chiave in Liguria.
Gode della fiducia del viceministro per le Infrastrutture Edoardo Rixi, che in Liguria è anche coordinatore regionale del partito di Salvini: si tratta di Ivan Pitto, imprenditore del settore pubblicitario, raggiunto dalla misura cautelare interdittiva del divieto di esercitare professioni, imprese o uffici direttivi. Nei confronti di Pitto, la gip Paola Faggioni ha disposto anche il sequestro di ottomila euro.
Classe 1974, è accusato di corruzione insieme al suo socio Giovanni Olcese, all’ex sindaco di Portovenere e capo di gabinetto di Toti Matteo Cozzani, e al fratello di quest’ultimo Filippo.
Nelle ultime ore Pitto è stato sospeso dal suo incarico di presidente di Liguria International, partecipata della Regione che si occupa di promozione delle aziende liguri in Italia e all’estero, al cui vertice era stato indicato dalla giunta Toti proprio su richiesta di Rixi. Il Cda di Liguria International è stato convocato in fretta e furia non appena è stata pubblicata la nota della Procura della Spezia, con il nome di Pitto tra quelli raggiunti da misure cautelari.
Il consiglio, nel quale tra l’altro siede la nuora di Paolo Berlusconi, l’imprenditrice Matilde Bruzzone, ha preso atto dell’immediata sospensione dell’incarico del presidente, ma non ha indicato un presidente pro tempore.
L’incarico di Ivan Pitto al vertice della società Liguria International risale al 2016, pochi mesi dopo l’insediamento della prima giunta di Giovanni Toti, in cui era assessore allo Sviluppo economico proprio l’attuale viceministro Rixi: «Abbiamo affidato la presidenza a un giovane imprenditore, dinamico e preparato, il nostro augurio di buon lavoro a Pitto», dicevano in un comunicato Toti e Rixi.
Per la Procura, però, il “giovane dinamico” in uno degli episodi contestati avrebbe aggiustato con Cozzani la pratica per installare un ledwall, un pannello pubblicitario elettronico, a Portovenere: «Qua è tutto mio, non c’ho problemi, capito?», diceva Cozzani, intercettato, a Pitto. Che in cambio, sempre per l’accusa, insieme a Olcese avrebbe affidato lavori di carpenteria a Filippo Cozzani, oltre ad offrire «un mese di pubblicità gratis (giugno ‘22) all’acqua in brick della loro ditta OF s.r.l. su ledwall installato a Rapallo».
Liguria International era finita nella polemica politica qualche tempo fa, quando la Regione aveva organizzato, tramite la società, una missione all’Expo di Dubai per promuovere le imprese liguri. Il consigliere regionale Ferruccio Sansa aveva sollevato il caso, stigmatizzandone i costi: «Per un viaggio di tre giorni, la delegazione ligure ha speso 140.370 euro». E poi, aveva evidenziato la presenza anche di Matteo Cozzani: «Che diavolo ci sarà andato a fare a Dubai il capo di gabinetto e sindaco di Portovenere?».
Oltre a guidare Liguria International, Ivan Pitto siede tuttora nel Cda dell’Aeroporto di Genova. Anzi, a ulteriore dimostrazione di quanta fiducia goda nelle schiere della Lega, il partito lo aveva indicato inizialmente come candidato presidente della società che gestisce lo scalo.
(da La Repubblica)
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