SANTORO SOSPESO PER 10 GIORNI: COSI’ LA “DESTRA DELLA CENSURA” FARA’ PERDERE ALTRI VOTI AL PDL
SALTERANNO DUE PUNTATE DI “ANNO ZERO”, CONTRARIANDO PURE I TELESPETTATORI DI DESTRA E DANDO L’IMMAGINE DI UN GOVERNO STALINISTA…SE SI PARLA DI FAZIOSITA’, ALLORA IL TG1 DI MINZOLINI ANDREBBE OSCURATO… IL TRIBUNALE DEL POPOLO DELLA LIBERTA’ SA SOLO ESPELLERE O SOSPENDERE: DOV’E’ FINITO IL PARTITO LIBERALE?
Dieci giorni di sospensione e di mancata retribuzione a partire da lunedì 18 ottobre.
Sarebbe questo, a quanto si apprende, il contenuto della lettera consegnata stamattina a Michele Santoro dall’azienda dopo il richiamo delle direzione generale per la puntata d’apertura di Annozero.
Il provvedimento disciplinare potrebbe indirettamente implicare la sospensione di una o due puntate di Annozero.
I dieci giorni sarebbero consecutivi e “bloccherebbero” il conduttore fino a mercoledì 27 ottobre. Michele Santoro, dunque, non potrà condurre la puntata di giovedì 21 ottobre.
Resta da capire se tornerà in onda il 28 ottobre avendo a disposizione una sola giornata per preparare la puntata di quel giorno.
Domani andrà regolarmente in onda.
La puntata che ha comportato il provvedimento è la prima (23 settembre) quando, con un monologo tutto incentrato sulla similitudine tra il suo lavoro e quello di un’azienda che produce bicchieri, Santoro se l’è presa con i vertici della Rai che hanno messo i bastoni tra le ruote alla trasmissione, che non l’hanno promossa e che alla fine l’hanno azzoppata, non rinnovando i contratti a due dei collaboratori di punta, Marco Travaglio e il vignettista Vauro.
«Vaffan…bicchiere» concluse Santoro in diretta polemizzando con il dg Mauro Masi e con la circolare sul contraddittorio nei programmi.
Masi ha voluto sottolineare (coda di paglia?) che ” il provvedimento disciplinare adottato nei confronti di Michele Santoro non può essere in alcun modo considerato riconducibile ad iniziative editoriali tendenti a limitare la libertà di espressione o il diritto di critica”.
Le violazioni, secondo Masi, sarebbero “l’uso del mezzo televisivo a fini personali e un attacco diretto e gratuitamente offensivo al Direttore Generale, per una circolare a garanzia dell’equilibrio all’interno dei programmi di approfondimento informativo, che è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione”.
Un provvedimento di «gravità inaudita» al quale reagirà «con tutte le forze e in ogni sede»: Michele Santoro scrive una lettera e la invia al presidente e al Consiglio d’amministrazione di Viale Mazzini.
“Il provvedimento disciplinare assunto nei miei confronti, con una procedura ad personam, è di una gravità inaudita e, contro di esso, reagirò con tutte le mie forze in ogni sede. Ritengo, tuttavia – aggiunge Santoro nella lettera -, che il Consiglio, anche senza entrare nel merito di questa “punizione esemplare”, debba pronunciarsi sulla decisione assunta dal Direttore Generale di metterla in atto cancellando due puntate di Annozero. Una punizione nei miei confronti si trasforma così in una punizione per il pubblico, per la redazione, per gli inserzionisti, per la Rai. E, in questo modo, si spezzano le gambe ad un programma di grandissimo successo, dopo averlo già sottoposto a una partenza ad ostacoli, dopo che ogni settimana deve andare in onda in un clima di tensione, dopo che Vauro e Travaglio sono costretti a fornire gratuitamente le loro prestazioni senza che vengano fornite motivazioni di sorta. Considero tutto questo un vero e proprio attentato alla televisione di fronte al quale ognuno deve assumersi le proprie responsabilità “.
Per il presidente della Rai Paolo Garimberti, quello su Annozero è “un provvedimento di esclusiva responsabilità del Direttore Generale che ho appreso come gli altri dalle agenzie. È quasi superfluo dire che non lo condivido perchè, al di là di altre considerazioni, lo trovo manifestamente sproporzionato”.
Per i consiglieri d’amministrazione della Rai Nino Rizzo Nervo e Giorgio Van Straten “la sospensione di Michele Santoro è una decisione sbagliata ed abnorme di cui il direttore generale si assume ogni responsabilità che conferma, come era già emerso dalle intercettazioni di Trani, la sua volontà di assecondare le pressioni politiche esterne per chiudere la trasmissione di Santoro”.
“Chiediamo le immediate dimissioni di Masi. È la conferma che l’ordine impartito da Palazzo Chigi sulle epurazioni delle voci libere e sulla censura nei confronti delle opposizioni definite scomode è arrivato a destinazione”, è stato il commento di Antonio Di Pietro.
Da parte nostra ci limitiamo ad osservare che il centrodestra riesce a farsi del male da solo: il far prevalere, su ogni fronte che si apre, la “linea degli imbecilli” non porta alcun vantaggio, anzi determina solo un danno sia in termine di immagine che di consensi.
Nel caso specifico, la sospensione del programma determinerà un danno economico per la Rai, un danno elettorale per il Pdl che verrà tacciano di partito stalinista e un danno d’immagine per quei telespettatori di destra che guardano volentieri Anno Zero.
Se poi vogliamo entrare nello specifico, da Santoro ci sono sempre, come ospiti, politici o ministri di centrodestra, quindi il contraddittorio esiste.
Senz’altro più che in quel vergognoso telegiornale di regime che è il Tg1 di Minzolini che allora, sulla base del criterio di una presunta faziosità , dovrebbe essere oscurato.
Non dimentichiamo quando, in occasione del discorso di Fini a Mirabello, Scodinzolini riuscì a non trasmetterlo, salvo poi far commentare quello che il telespettatore non aveva sentito, da due esponenti del Pdl.
O quando per mesi ha oscurato i problemi dei terremotati.
E potremmo fare altri mille esempi.
Masi si è mai preoccupato dell’equilibrio dei TG?
E dato che dicevamo cose analoghe quando governava il centrosinistra, perchè non abbiamo gli occhi foderati di prosciutto, abbiamo titolo per farlo.
Non ci piacciono i servi, non ci piace la censura, siamo per il dibattito e il confronto delle idee.
Lo ripetiamo: fossimo alla direzione della Rai proporremmo a Santoro di fare due trasmissioni alla settimana, non una.
Perchè è un bravo giornalista e perchè non abbiamo paura delle sue idee, ritenendo valide le nostre.
E solo dal confronto di idee, non di dogmi, il nostro Paese può crescere.
E’ di sinistra?
Chi se ne frega, meglio un interlocutore intelligente di sinistra che un coglione o un servo di presunta destra.
Quella destra che è incapace da decenni a creare un prodotto di qualità analogo ad Anno Zero, quella destra che non sa far crescere intellettuali di area in grado di affrontare il video con lo stesso successo di Santoro, quella destra che se ne è sempre fregata della “cultura di destra”, salvo farsi boia dei programmi altrui.
Per questo, orgogliosamente da destra, siamo solidali oggi con Santoro e domani con chiunque altro rappresentasse una voce fuori dal coro del conformismo di corte.
La destra vera è cosa seria, non pattume.
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