SANZIONI PER CHI NON DICE “BUONASERA” AL SINDACO
A GAVARDO (BS) IL SINDACO INVIA UNA CIRCOLARE AI DIPENDENTI DOVE LI INVITA ALLA “FORMALITA’ DEL SALUTO”, ANCHE “ALZANDOSI SE CI SI TROVA SEDUTI” E “DICENDO BUONGIORNO E BUONASERA”… CHI NON OTTEMPERA COMPIE “UN ILLECITO DISCIPLINARE” SANZIONABILE
Ormai i sindaci, stressati dalle mancate entrate statali, sono notoriamente sull’orlo di una crisi di nervi, presi tra autovelox contestati, carenze di organico, emanazione dei divieti più disparati e multe fantasiose.
Protesi a incassare eurini in ogni modo per salvare la cassa comunale, in attesa del federalismo fiscale che li autorizzerà a stangare ancora di più i cittadini, basta un niente e si sentono offesi anche da un battito di ciglio. Forse in tal senso va interpretata una circolare per ora unica in Italia, emanata il 14 aprile dal sindaco di Gavardo (Bs) e stilata in bella forma, dopo una consultazione del galateo, dal segretario comunale.
La circolare è indirizzata ai dipendenti comunali, vigili compresi, che vengono invitati alla “formalità del saluto ad autorità militari, civili e religiose, sindaco e superiori”.
Saluto da compiersi “anche alzandosi, se ci si trova seduti” e avendo cura di “dire buongiorno o, nelle ore postmeridiane, buonasera”.
Non è prevista la soluzione intermedia del “buona mattinata” e del “buon pomeriggio”, almeno in questa fase sperimentale.
Per la polizia locale invece, al passaggio del sindaco “è obbligatorio il saluto militare”, non è indicato se è consigliato anche lo sbattere degli stivali.
Sarà anche un richiamo alle buone maniere, come ha dichiarato il sindaco, Emanuele Vezzola, ma il fatto che chi non si adegua compia “un illecito disciplinare sanzionabile”, apre le porte a provvedimenti punitivi.
Ora, notoriamente la buona educazione “se uno non l’ha già in sè, nessuno gliela può insegnare”, ma viene naturale il dubbio che forse un sindaco avrebbe cose più rilevanti da seguire, nell’interesse dei suoi amministrati, che creare in Comune un clima da caserma.
Se il sindaco poi è un tipo sportivo e si muove sovente nei corridoi, a Gavardo gli impiegati passeranno il loro tempo ad alzarsi e sedersi dai loro posti per rendere omaggio civile al primo cittadino, mentre i vigili lo trascorreranno tra mano portata alla visiera e sbattere di tacchi.
Se poi, in fila per un documento, si trovasse il parroco o una suora, un carabiniere o un graduato dell’esercito, prima di servirli l’impiegato dovrebbe alzarsi e augurargli il buongiorno.
Non sappiamo da quale evento abbia tratto spunto il sindaco per emanare una circolare del genere: forse ci sarà un impiegato a lui ostile che fa finta di non vederlo o un vigile antipatico che gli ha comminato una multa per divieto di sosta di cui vendicarsi.
Ma con tutti i problemi che hanno i cittadini, con tutte le grane che devono seguire i Comuni, imporre l’educazione attraverso la formalizzazione forzata della stessa, fa un po ridere l’Italia intera.
Anche perchè forse la stima e il rispetto, i sindaci dei comuni italiani preferiscono solitamente guadagnarsela amministrando bene e rappresentando le istanze dei propri concittadini, piuttosto che mettere in onda un remake del “colonnello Buttiglione diventa generale”.
Solo per la cronaca, la giunta di Gavardo è formata da Pdl-Lega.
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