SANZIONI UE, VIA LIBERA DAL PARLAMENTO: EMBARGO IMMEDIATO ALLE FONTI ENERGETICHE RUSSE
NEL PACCHETTO DELLE SANZIONI NUOVE CONFISCHE DEI BENI DEGLI OLIGARCHI
Più sanzioni per la Russia, che includono anche l’import di energia: il Parlamento Europeo ha dato il via libera alla risoluzione di maggioranza, votata con 513 voti favorevoli, 19 astensioni e 22 contrari.
«La nostra posizione è chiara», ha commentato la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola. Il quinto pacchetto di sanzioni contro Mosca è stato illustrato ieri dalla presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen: include la sospensione delle transazioni con quattro banche russe (che rappresentano circa il 23 per cento del mercato del settore bancario nazionale), il blocco dell’import di carbone e lo stop all’export da Mosca per un valore complessivo di 10 miliardi di euro. Per rendere le sanzioni più efficaci, il Parlamento ha oggi chiesto l’esclusione delle banche russe dal sistema Swift, il divieto di ingresso nelle acque territoriali dell’Unione europea e l’attracco nei porti dell’Unione europea di qualsiasi nave battente bandiera russa, registrata, posseduta, noleggiata, gestita dalla Russia e il trasporto di merci su strada da e per Russia e Bielorussia.
I deputati, inoltre, hanno sollecitato il sequestro di tutti i beni appartenenti agli oligarchi o ai funzionari russi e bielorussi, e chiesto ai leader Ue di escludere la Russia dal G20 e da altre organizzazioni multilaterali, come ad esempio l’Unhcr, l’Interpol, l’Organizzazione Mondiale del Commercio e l’Unesco.
«Totale e immediato embargo su gas, petrolio e carboni russi», oltre che «l’abbandono dell’utilizzo dei gasdotti Nordstream 1 e 2». Sono questi i contenuti dell’emendamento presentato da Ppe, S&D, Renew, Greens e Ecr, approvato e accolto dall’applauso dell’assemblea.
I rappresentanti di tutti partiti italiani a Strasburgo hanno votato a favore dell’emendamento. L’embargo per l’import di carbone, tuttavia, potrebbe iniziare in ritardo, dietro richiesta della Germania: a causa del nodo dei contratti in essere, il rinvio avrebbe ottenuto una preliminare approvazione da parte dei 27 ambasciatori dei Paesi membri nella riunione di questa mattina, giovedì 7 aprile. Questa sera, si attende l’ok del Coreper al pacchetto di misure.
(da agenzie)
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