SAPETE CHI E’ UN MAESTRO E UN PUNTO DI RIFERIMENTO GIOVANILE DEL NEOPRESIDENTE DELLA BIENNALE DI VENEZIA, PIETRANGELO BUTTAFUOCO? FRANCO FREDA, (STRAGE DI PIAZZA FONTANA, 1969), DICHIARATO COLPEVOLE DI ASSOCIAZIONE SOVVERSIVA PER LA COSTITUZIONE DEL GRUPPO ‘ARISTOCRAZIA ARIANA’
NEL 2003, LO SCRITTORE SICULO-MUSULMANO PUBBLICO’, PRESSO ‘ARISTOCRAZIA ARIANA’, “FOGLI CONSANGUINEI”, NEL QUALE SI PARLA DELL’ESISTENZA DELLA “MEMORIA DEL SANGUE”, FORMULA DI ANTICA MEMORIA PER STABILIRE IL PRIMATO DELLA RAZZA
La sigla Ar è l’abbreviazione di Aristocrazia Ariana e così si chiamano le edizioni di Franco Freda, un nome che brilla come una stella nel firmamento del terrorismo nero, e che è stato dichiarato colpevole di associazione sovversiva per la costituzione del gruppo di Ar, appunto.
Un gruppo formato da sostenitori di questa casa editrice neofascista, tradizionalista e neonazista, che si ispira a Julius Evola. Freda accusato di aver organizzato la strage di piazza Fontana del 1969, inizialmente è stato assolto per mancanza di prove (cosiddetta “formula dubitativa”).
Ma la Cassazione nel 2005 ha affermato che la strage fu realizzata dal “gruppo eversivo Ordine Nuovo…. capitanato da Franco Freda e Giovanni Ventura”, e ha dichiarato che i due non sono più processabili in quanto “irrevocabilmente assolti dalla Corte d’assise d’appello di Bari”.
Adesso Freda pubblica tomi e volumi che discettano sul tema della democrazia e dei mali che questa comporta: nel novembre 2022 la sua libreria di Avellino è stata perquisita in quanto considerata la base di una cellula neonazista.
Freda è un maestro e un punto di riferimento, speriamo solo giovanile, del neopresidente della Biennale di Venezia, Pietrangelo Buttafuoco. Presso Aristocrazia Ariana, il cui nome è già tutto un programma, Buttafuoco nel 2003 ha pubblicato “Fogli consanguinei” dove il primo dei “consanguinei” è proprio il suo editore, il terrorista nero.
A Freda il quale “s’intende di libertà per essere stato rinchiuso nel cattiverio (sic) delle prigioni democratiche” e che è stato “toccato dalla legge Mancino … come istigatore all’odio razziale” (un’accusa non proprio irrilevante), il saggista Buttafuoco chiede di spiegare cosa è la “democrazia”. Glielo chiede proprio perché è un nemico della stessa.
Freda è un “uomo di grande cultura”, dice Buttafuoco del suo editore, “inarrivabile, solitario e anche spiritoso”(sai che risate parlando di democrazia con un sovversivo razzista). Ma è anche un intellettuale fumoso e incomprensibile quando sentenzia che “la ricerca dell’originario è una conversione della forma mentale che si volge all’origine e all’alto e non al futuro e al basso come effetto dell’entropia”.
Questo linguaggio ermetico conquista lo stesso lo scrittore siciliano convertitosi all’Islam e gli ricorda quello del grande Jorge Luis Borges. Buttafuoco alla fine afferra quello che conta e cioè che esiste la “memoria del sangue”, formula di antica memoria per stabilire il primato della razza. Insomma se questo è il maestro cosa sarà l’allievo? E quali sono i principi democratici (?) del nuovo intellettuale di punta che guiderà la Biennale della Italia democratica (?)
(da Dagoreport)
Leave a Reply