SARKOZY CHIEDE ALL’EUROPA VINCOLI PER L’INDEBITAMENTO DELLE SQUADRE DI CALCIO E UN RIEQUILIBRIO TRA GRANDI E PICCOLI CLUB
IL SUO PROGETTO PREVEDE L’ESCLUSIONE DALLE COMPETIZIONI EUROPEE DEI CLUB CHE NON RISPETTANO SOLIDI PARAMETRI… LA NECESSITA’ DI CONTROLLARE CONTI E RISTABILIRE EQUILIBRIO… REGOLE UNIFORMI E DIFESA DEI PICCOLI CLUB
Nicolas Sarkozy, presidente non solo della Francia, ma anche di turno dell’Unione Europea, non cessa di sorprendere. Uomo di destra non catalogabile certo come ultraliberista, ma attento piuttosto alle politiche sociali, sostenitore di una politica pragmatica che vada oltre gli stereotipi destra-sinistra e l’eccessiva ingerenza dell’Unione Europea nelle questioni nazionali dei singoli Paesi membri, ora Sarko ha deciso di provare a mettere ordine in uno dei campi più difficili, dove gli interessi prevaricano spesso sui fini sportivi che dovrebbero invece esserne alla base: il campo di calcio.
Al vertice di Biarritz che vede riuniti i ministri dello sport europeo la Francia presenterà infatti un documento di lavoro che proporrà come prima cosa di escludere dalle competizioni europee quei club che non rispettano solidi parametri finanziari.
Vi sono leghe e club che hanno a disposizione molto più denaro rispetto ad altre, spesso attraverso forme di indebitamento discutibili.
Nicolas sarebbe intenzionato quindi a proporre, oltre alle regole generali Uefa, un organismo indipendente dalle leghe calcio che, in rappresentanza della Ue, controlli i conti delle squadre e ristabilisca la concorrenza.
Con l’aiuto di Michele Platini, attualmente ai vertici del calcio europeo.
L’indiscrezione è del bene informato quotidiano tedesco Sueddeutsche Zeitung che scrive: ” Molti club hanno disavanzi elevati che hanno permesso loro di acquistare i calciatori più forti che con finanze solide non avrebbero potuto permettersi”.
In pratica invece che fare il passo secondo la gamba, alcuni club europei acquistano giocatori aumentando l’esposizione debitoria e generando un’anomalia e una turbativa sul mercato. In una continua rincorsa all’indebitamento collettivo.
Per Parigi, considerando sponsor, diritti televisivi e crediti bancari, le grandi squadre europee nuotano nell’oro e lasciano solo le briciole ai club dei Paesi più piccoli, rendendo impossibile la competizione.
In tempi di crisi finanziaria, sono ormai in molti a pensare che regole più severe siano necessarie. Per difendere i piccoli club, ad es., a Bruxelles era già stato proposto che la vendita dei diritti televisivi fosse sempre collettiva e mai affidata alle singole squadre, come è già avvenuto in Italia negli scorsi anni, creando sperequazioni eccessive.
La proposta francese ha già trovato l’appoggio della regina della Bundesliga, il Bayern Monaco che in una nota ha scritto: “Regole uniformi per la licenza europea sarebbero un passo importante”, facendo capire che se le decisioni rimangono in mano alle leghe nazionali queste agiranno sempre con criteri interessati.
Vedremo come questa nuova battaglia contro le lobbie del calcio andrà a finire.
Crediamo non esista sportivo al mondo che non vorrebbe vedere ritornare il calcio a una competizione equilibrata e ad assistere a campionati dove non vi sia lo strapotere di uno, due club e gli altri a fare da tappezzeria, ma il ritorno ad un “gioco” dove il risultato non sia sempre scontato e dove riemergano passione ed equilibrio, amore per la maglia e appartenenza.
Non solo stipendi milionari e mercenari.
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