SARKOZY SPARA CONTRO LE BANCHE: “COMPORTAMENTI INDECENTI”…FINALMENTE SI SENTE QUALCOSA DI DESTRA
“BASTA SPECULAZIONI DEI COLOSSI DEL CREDITO, NON E’ VERO CHE IL MERCATO HA SEMPRE RAGIONE, E’ FALLITA UN’IDEA DEL MONDO”… “VI SONO REMUNERAZIONI CHE NON HANNO ALCUN LEGAME CON IL MERITO”….”IL BANCHIERE DEVE FINANZIARE L’ECONOMIA REALE, NON LE SPECULAZIONI”…AL WEF IN CORSO A DAVOS, SARKO ATTACCA LE BANCHE E SI SCHIERA CON OBAMA
In Italia probabilmente certe affermazioni non le sentiremo mai da un nostro presidente del consiglio, magari qualche concetto di questo tipo un nostro ministro dell’economia lo scriverebbe in un libro, salvo poi contraddirsi nei fatti, finanziando le banche.
Siamo notoriamente un “Paese di prudenti”, che agisce sottotraccia, senza mai esporsi troppo.
Sarà anche per questo che, sia che vinca la sinistra che la destra, il popolo italiano poi di cose di sinistra o di destra ne vede e ne sente ben poche.
Per ascoltare qualcosa “di destra”, trasferiamoci allora a Davos dove, aprendo i lavori del World Economic Forum, il presidente francese Nicolas Sarkozy ha sparato a zero contro le speculazioni dei colossi del credito, appoggiando la linea di Obama.
Di fronte al Ghota della finanza mondiale, Sarko non ha avuto peli sulla lingua, arrivando anche ad accusare la Cina di manipolazione valutaria e di concorenza sleale.
Il presidente francese ha esordito dicendo: “senza l’intervento degli Stati sarebbe crollato tutto, un’intera visione del mondo è fallita: dal momento in cui passò l’idea che il mercato ha sempre ragione, la globalizzazione è impazzita. Le statistiche che hanno guidato le nostre decisioni sono distorte, il Pil cresceva, ma aumentava il disagio sociale”.
Ed ecco l’affondo contro i banchieri: “I comportamenti indecenti non saranno più accettati, vi sono remunerazioni che non saranno più tollerate perchè non hanno alcun legame con il merito” .
Ha poi proseguito: “Sono d’accordo con Obama, dobbiamo proibire che le banche investano capitali nel trading finanziario. Il mestiere del banchiere deve essere il finanziamento dell’economia reale”.
Per il presidente francese vi sono altre minacce alla ripresa, come lo squilibrio dei cambi, con riferimento alla Cina, e come la exit stategy per cui “non è ancora il momento di smantellare la manovra di sostegno alla crescita”.
Il discorso di Sarkozy ha scatenato l’ira dei vertici delle banche che hanno risposto stizzite: “i politici vogliono troppe regole, lascino che sia la finanza ad autoregolamentarsi da sola”, “limitare le dimensioni delle banche non riduce i rischi, vogliono ridurci il business”.
Ma l’adesione al piano Volcker, proposto da Obama, per vietare ai grandi istituti di credito di operare con mezzi propri in Borsa e di possedere hedge fund, sta trovando consensi anche in Europa.
E il pesante attacco di Sarkozy ha aperto nuove brecce: anche l’Inghilterra intende aderire.
Speriamo sia il segnale di un risveglio di una destra sociale, finalmente non succube delle speculazioni dell’alta finanza e capace di tracciare una via di economia nazionale, rispettosa dei diritti del popolo italiano.
Dove si paghino meno tasse e si adeguino i coefficenti anche per le rendite patrimoniali e le speculazioni in borsa.
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