SCANDALO MOSE: I CANALETTO, I TINTORETTO E I SOLDI SEPOLTI IN GIARDINO
QUADRI PER 40 MILIONI DI EURO, 200.000 EURO UMIDI DI TERRA: MOLTE LE SORPRESE PER I FINANZIERI DURANTE LE PERQUISIZIONI
Tre quadri del pittore veneziano Canaletto e uno del Tintoretto, risalenti al diciottesimo e al sedicesimo secolo. Valore stimato, se ne sarà confermata l’autenticità , tra i 20 e i 40 milioni di euro. I finanzieri che si sono presentati giovedì mattina con il mandato di perquisizione nella casa romana di Alessandro Mazzi, vicepresidente del Consorzio Venezia Nuova, uno dei nomi eccellenti finiti agli arresti nell’inchiesta Mose, sono rimasti senza parole di fronte a quello che si è presentato ai loro occhi. Così come si sono stupiti di trovare 200mila euro in contanti, umidi e sporchi di terra, probabilmente perchè conservati per settimane in una buca, in una delle abitazioni di quello che è stato il loro ex Comandante in Seconda, il generale in pensione Emilio Spaziante.
Sono i risultati più sorprendenti delle decine di ispezioni disposte dalla procura di Venezia, insieme al blocco dei beni (circa 9 milioni di euro) per i coinvolti nell’inchiesta sulle tangenti del Mose.
Alessandro Mazzi non è un nome qualunque, nell’imprenditoria italiana.
Oltre ad essere il numero due del Consorzio Venezia Nuova, è a capo della Mazzi Scarl (che detiene il 30,3 per cento del Consorzio) e del colosso Grandi Lavori Fincost srl.
Le quattro tele rinvenute nella villa del costruttore, che si trova nel quadrante nord della Capitale, sono state poste sotto sequestro: sono tutte sprovviste della certificazione della Soprintendenza per i beni artistici.
«Significa – ragiona un investigatore – che potrebbero essere frutto di una compravendita al mercato nero, oppure di un semplice omesso tracciamento, di cui però Mazzi dovrà rendere conto». Una perizia di autenticità e di provenienza sarà fatta nei prossimi giorni.
Erano nascosti, invece, i 200mila euro in banconote di grosso taglio ritrovati nella residenza dell’ex generale casertano, di cui i pm veneziani nella richiesta di custodia al gip, ne ricordano il tenore di vita smodato: «Auto sportive, barche di lusso, villa con piscina, altri prestigiosi immobili sono nelle sue disponibilità patrimoniali. Come orologi, tele e arredi di valore ».
Quando si spostava a Milano per i suoi viaggi settimanali «non mancava di scegliere alberghi da 1000 euro a notte e, in occasione di un viaggio a Dubai, voli in business class e una limousine come taxi».
Conti in tasca a Spaziante che la procura è stata costretta a fare a corredo della sproporzione rilevata di «2,09 milioni di euro tra quanto è entrato in dieci anni e quanto è uscito», sulla base di accertamenti sul reddito.
Al momento della perquisizione era presente la compagna di Spaziante, Carmela Clima, che non ha dato spiegazioni nè della provenienza delle banconote, nè del perchè fossero umide e intrise di terra.
Fabio Tonacci
(da “la Repubblica”)
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